Bergamasca in lizza per un premio
Ecco come sostenere Sanda

Una giovane bergamasca è candidata tra i tre finalisti del Premio del Volontariato internazionale della Focsiv, Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontariato.

È Sanda Vantoni, 25 anni, sociologa e antropologa, che ha lasciato la casa di famiglia di Sorisole per andare a lavorare in Marocco, arruolata nel servizio civile, attraverso l’opportunità offertale da Cefa, una ong bolognese, per la quale ricopre il ruolo di assistente di progetto e responsabile della comunicazione per il Marocco e si adopera nel promuovere l’inclusione sociale e per garantire dignità e sostegno alla popolazione migrante in situazione di vulnerabilità. Sanda nasce come cittadina del mondo: figlia di Luciano, bergamasco doc, una vita in Africa e in altre zone del mondo a lavorare come tecnico Alcatel, e di Karine Arnou, belga nata in Congo, insegnante di lingue, artista e fotografa, ha trascorso in Africa quella che lei ricorda come un’infanzia magica, per poi approdare nella Bergamasca dove ha vissuto, con i genitori, i suoi primi anni da ragazza. Nata in Belgio, cresciuta fino ai due anni in Romania, è poi tornata con la famiglia in Africa, in Sudan, dove, a Kartoum, ha frequentato le scuole inglesi. In Bergamasca ha poi frequentato le medie a Sorisole e il liceo scientifico Lussana a Bergamo, scegliendo quindi di iscriversi all’ateneo di Bruxelles per la laurea triennale, trascorrendo in Canada un anno grazie ad Erasmus, e poi gli altri due anni per la specialistica, attraverso Erasmus Mundus con 6 mesi trascorsi a rotazione in diverse Università (Amsterdam, Bilbao e Dublino). Insieme alla sua formazione professionale, Sanda non ha trascurato la sua vocazione umanitaria, con attività di volontariato in Nepal e in Burundi. Poi la tesi, sulle migrazioni internazionali: «Mi sono appassionata a discipline come la sociologia e l’antropologia, che ti permettono di andare al di là della realtà che vedi, di capire cosa c’è dietro i fenomeni di una società – aveva dichiarato nel marzo scorso proprio a L’Eco di Bergamo, per la pagina «Bergamo senza confini», articolo che compare nel sito del Premio proprio per presentare Sanda –  . E l’argomento scelto per la mia tesi è stato propedeutico a quello che sto facendo ora. La mia tesi infatti affrontava l’impatto delle migrazioni di ritorno sulle famiglie». Infatti, in Marocco, con Cefa, Sanda lavora a progetti sui migranti.

E ora si trova a competere, con altre due ragazze italiane, Cecilia Campioni e Valentina Acquafredda, per il Premio del volontariato internazionale, di cui quest’anno cade il 25° anniversario. Sono due le categorie in concorso: una dedicata al Giovane volontario europeo, in cui gareggia Sanda, e l’altra come Volontario dal sud. La giuria è composta da 13 membri, ma anche tutta la popolazione è chiamata a esprimere la sua scelta: il singolo voto di ogni membro della Giuria è pari a 150 voti on line, la somma ponderata decreterà il vincitore che sarà premiato giovedì 29 novembre a Roma. Per votare on line (entro l’8 ottobre) basta entrare nel sito http://premiodelvolontariato.focsiv.it.

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