Benedetta, che studentessa da record
«Da grande voglio fare il magistrato»

Se sentendo parlare di geni in erba pensate subito a regole matematiche e leggi fisiche, è giunto il momento che ampliate i vostri orizzonti: Benedetta Frizzi, studentessa di III liceo classico al Collegio vescovile Sant’Alessandro, da ormai 2 anni sta collezionando premi nelle gare dedicate al mondo classico.

L’anno scorso ha ricevuto una menzione alle finali delle Olimpiadi nazionali delle Lingue e civiltà classiche nella sezione greco e quest’anno vi parteciperà di nuovo, dopo aver vinto le selezioni regionali; nel frattempo si è classificata prima al Certamen dantesco, concorso letterario dedicato a Dante, e terza all’Agòn Polymathéias, gara nazionale di traduzione dal greco. E pensare che per Benedetta l’impatto col mondo del greco e del latino non è stato tutto rose e fiori: «All’inizio è stato difficile – racconta la studentessa –, ho faticato molto per studiare la grammatica, ma poi al triennio abbiamo iniziato a tradurre gli autori e a conoscere la letteratura in modo approfondito e da lì tutto è andato molto meglio».

La sua passione però non si ferma alle lingue antiche: è stata ammessa infatti alle semifinali del Kangourou, gara della lingua inglese. Un interesse sorto spontaneo in Benedetta, dal momento che ama viaggiare e che ha già trascorso vari periodi all’estero, dall’Inghilterra alla Florida, da New York a Shanghai: «Mi piace girare il mondo e fin da quando ero piccola mi sono confrontata con la realtà delle vacanze studio: la prima volta che sono andata in un college inglese avevo 12 anni». La sua media supera abbondantemente il 9, ma Benedetta non si dedica solo ai libri: accantonato il dizionario di greco, corre alle lezioni di danza, attività che pratica da quando aveva 5 anni. «Non potrei mai farne a meno – commenta –: ho iniziato studiando classica, poi sono passata anche a moderna; le lezioni sono il mio momento di sfogo, mi permettono di rilassare la mente». E dopo la danza è arrivato il teatro: «In prima liceo mi sono avvicinata per caso a questo mondo, su consiglio di un professore, e l’anno successivo tutta la mia classe ha deciso di iniziare questa esperienza. Così abbiamo lavorato sulla Medea, la tragedia di Euripide: l’abbiamo messa in scena l’anno scorso e riproposta quest’anno alla Settimana della cultura classica a Lovere».

Una Medea rimaneggiata che fa l’occhiolino al mondo contemporaneo, in cui Benedetta interpreta la protagonista: una delle scene clou vede Medea che cerca di consolarsi dalle pene d’amore in discoteca. «Anche a me piace andare a ballare – commenta ridendo la ragazza –, ma il tempo non è mai molto. Abitando a Bergamo, spesso dopo scuola vado con le amiche a pranzo e poi torno a casa. Quando esco il sabato, cerco di non fare troppo tardi: sto studiando per la patente e quando i miei amici decidono di rimanere fuori più a lungo mi è capitato di dover chiamare un taxi per rincasare». Sul suo futuro la giovane classicista non ha dubbi ed è già iscritta a Giurisprudenza: «Pur amando la letteratura e l’archeologia, non ho mai pensato di studiare Lettere classiche: sembra strano, ma, forse perché penso alla fatica dei primi anni, non mi sento molto portata. Tutti questi premi sono stati una sorpresa. Vorrei fare il magistrato, perché sono da sempre intransigente, soprattutto con me stessa, e ho un forte senso di ciò che è giusto e sbagliato».

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