Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 31 Gennaio 2018
Associazione mafiosa, riciclaggio e usura
Condannato imprenditore trevigliese
È arrivata la condanna definitiva per il 44enne trevigliese e residente a Calvenzano. Dovrà scontare 7 anni di carcere.
I Carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno eseguito un ordine di carcerazione a carico di Cotroneo Vincenzo, ex imprenditore trevigliese, classe 1973, residente a Calvenzano. L’uomo, già agli arresti domiciliari in attesa che la sua vicenda giudiziaria si concludesse, è stato infatti raggiunto da un provvedimento di carcerazione emesso a suo carico dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano. I fatti in questione oggetto di sentenza definitiva passata in giudicato, dopo il rigetto del ricorso per Cassazione, riguardano gli anni dal 2007 sino al 2015, per reati commessi a Milano e provincia, nonché in particolare il comune di Seveso.
Vicenzo Cotroneo, qualche anno fa, era finito in una maxi indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano riguardante le infiltrazioni della n'drangheta in Lombardia. Per questo motivo era stato già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, poi tramutata in arresti domiciliari. Martedì 30 gennaio l’epilogo della vicenda giudiziaria dopo anche il rigetto dell’istanza di differimento della pena emesso da parte dell’Ufficio di Sorveglianza di Brescia. La condanna è di 6 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre a tre anni di libertà vigilata, come misura di sicurezza, quest’ultima al termine dell’espiazione della pena, prevista dal 2021, al netto difatti della presofferenza come carcerazione preventiva già scontata. Applicate all’ex imprenditore le pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena e l’incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione per anni 3.
L’imprenditore è risultato colpevole dei reati di associazione mafiosa, riciclaggio, usura e di reati finanziari, molti dei quali infatti aggravati dal cosiddetto «metodo mafioso». Martedì, i militari della Stazione Carabinieri di Caravaggio, competenti per territorio sul comune di Calvenzano, lo hanno portato in carcere a Bergamo.
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