Assegno unico per ogni figlio
In Bergamasca vale 562 milioni

l viceministro all’Economia Misiani: «Fuori dalla manovra, ma per noi è una priorità». I 240 al mese fino ai 18 anni slittano al 2020. «Prima vanno riorganizzati gli strumenti in vigore»

«Una grande riforma che guarda al futuro. Per il governo è una priorità». Il tweet del viceministro dell’Economia, il bergamasco Antonio Misiani, prova a spegnere così le polemiche dopo l’annuncio che ha spiazzato un po’ tutti: l’assegno unico per ogni figlio, 240 al mese fino ai 18 anni, slitta all’anno prossimo. Una doccia fredda per le associazioni delle famiglie che avevano già esultato dopo le parole del ministro Roberto Gualtieri dei giorni scorsi, «una rivoluzione», ora costretto al mezzo passo indietro.

La misura non sarà compresa nella prossima manovra, passerà invece con una legge delega il prossimo anno. Solo un ritardo, non una bocciatura, anzi sembra esserci la volontà di procedere in tempi brevissimi. A livello nazionale il piano vale circa 30 miliardi di euro, ed è proprio questo il nodo critico che ha impedito un percorso più veloce, mentre i calcoli per la provincia di Bergamo portano a un impatto positivo di 562 milioni di euro. Sono infatti 195.482 i figli bergamaschi da zero a 17 anni compiuti.

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