Arrivati 80.595 vaccini, usate 2.171 dosi
Lombardia, lunedì nuove somministrazioni

La regione è la prima in Italia per fornitura, ma è sesta per somministrazioni. Il 4 gennaio al via le vaccinazioni nelle Asst Bergamo Est e Ovest, l’11 anche a Bergamo.

Sono 35.850 gli italiani (20.458 donne e 15.392 uomini) tra operatori sanitari, medici, infermieri, di strutture pubbliche e private e di Rsa e ospiti delle case di riposo che al 1° gennaio 2021 hanno ricevuto il vaccino Pfizer contro il Covid: l’aggiornamento della campagna, in tempo reale, è reso pubblico dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, sul suo sito ufficiale. Aifa illustra, al dettaglio, anche le dosi finora arrivate in Italia: sono state 9.750 quelle per il V-Day europeo del 27 dicembre, alle quali si aggiungono gli stock inviati direttamente da Pfizer dal 30 dicembre a ieri, 1 gennaio, ovvero altre 469.950 dosi. In tutto 479.700 dosi per la prima fase della campagna vaccinale che, appunto, coinvolge il personale medico, infermieristico, operatori sanitari e dipendenti di ospedali ed Rsa e gli ospiti delle case di riposo.

Il confronto tra regioni

La Lombardia, a sabato, aveva ottenuto in tutto 80.595 dosi di vaccino Pfizer, il numero più alto fra tutte le regioni d’Italia, seguita da Sicilia (46.510 dosi), Lazio (45.805), Emilia Romagna (43.875), Piemonte (40.885) e Veneto (38.900). Ma la medaglia d’oro lombarda per numero di dosi non ha una sua gemella per numero di vaccini effettuati finora: la Lombardia, in quanto a numeri assoluti, risulta solo sesta, e scende addirittura al 14° posto nel confronto tra vaccini effettuati e numero di dosi ricevute.

Nel report di Aifa, per numero di dosi inoculate (cifre assolute) in testa alla classifica c’è il Lazio (7.179 vaccinazioni effettuate), seguito dal Piemonte, con 5.077 vaccini fatti, il Veneto con 4.279, l’Emilia-Romagna con 3.161, la Campania con 3.111 e appunto sesta la Lombardia che risulta aver effettuato finora 2.171 vaccini (1.169 a donne e 1.002 a uomini), dei quali 1.992 a operatori sanitari, 167 a professionisti non sanitari e 12 a ospiti delle Rsa. Una partenza rallentata rispetto al numero totale delle dosi ricevute, e che dopo il V-Day del 27 dicembre (quando nella Bergamasca, per esempio, erano state somministrate 100 dosi, 50 al personale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e altrettante per l’Asst Bergamo Ovest) dovrebbe vedere uno sprint solo da lunedì 4 gennaio, nonostante i vaccini siano disponibili dal 31, quando altre realtà sono già partite con le somministrazioni. Perché?

Turni e adesioni

Giacomo Lucchini, responsabile regionale della campagna, spiega: «Le strutture sanitarie hanno pianificato l’avvio delle vaccinazioni sulle date delle consegne inizialmente disponibili, con una partenza dal 4 gennaio, dovendo tutti organizzare le somministrazioni anche sulla base dei turni del personale e delle loro adesioni. Poi la prima consegna, immaginata per 1,8 milioni di dosi è stata frazionata su 4 settimane e in parte anticipata, trasferendo in Lombardia circa 90.000 dosi dal 30 dicembre, poi distribuite territorialmente agli hub per la copertura organizzata nel piano. Comunque, alcune strutture hanno anticipato la programmazione, anche per prendere familiarità con la gestione del vaccino, e hanno iniziato le inoculazioni, nonostante siano giorni di festa e di riposo per il personale che è stato molto impegnato nella gestione dell’emergenza. Confermo, in ogni caso, che la maggior parte delle strutture sanitarie inizierà con numeri importanti dal 4 gennaio». Conferma che viene rimarcata anche dall’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera: «Abbiamo pianificato una campagna serrata che in 15/18 giorni porterà a vaccinare tutti coloro che lavorano negli ospedali. Proprio per motivi organizzativi in molti grandi ospedali partirà in modo massiccio da lunedì 4 gennaio».

Piani e modalità di avvio

Una data, quella di lunedì, che vedrà partire le vaccinazioni anche all’Asst Bergamo Est e all’Asst Bergamo Ovest, mentre all’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo le prenotazioni per il personale sanitario saranno avviate il 5 gennaio e le somministrazioni sono previste a partire dall’11 in avanti.

2.500 dosi a Bergamo

In tutta la Bergamasca, dopo le prime 100 dosi del V-Day, attualmente sono stati consegnati complessivamente oltre 7 mila vaccini, per tutte e tre le Asst che provvederanno poi a organizzare anche la distribuzione per le Rsa e i loro ospiti; i prossimi arrivi, su calendario della stessa Pfizer, sono previsti con cadenza settimanale. «Le dosi consegnate, per il momento, sono oltre 2.500 – spiega il direttore socio-sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Fabrizio Limonta – . Abbiamo organizzato il reclutamento e definito le linee vaccinali e il sistema di prenotazione, che avviene attraverso linee telefoniche interne, a cui i medici e gli operatori sanitari possono rivolgersi per prenotare gli slot. Contiamo di procedere con almeno 200 vaccinazioni al giorno, dal lunedì al sabato compreso. Anche i medici di base e i pediatri di libera scelta afferenti a noi per territorio potranno utilizzare lo stesso sistema. Si stanno studiando le modalità per organizzare la somministrazione al personale dei servizi di emergenza, come Areu e Croci, e le consegne delle dosi alle case di cura private, alle Rsa e ai loro ospiti: queste ultime realtà provvederanno poi in proprio alle somministrazioni, penso sempre entro gennaio. Andranno valutate anche le cadenze delle prossime consegne, ci aspettiamo circa 13 mila dosi. Intanto, si lavora a una definizione del programma come se l’adesione sia al 100%: per gli ultimi confronti è fissato un incontro con Ats e le altre realtà proprio lunedì 4 gennaio».

Slot completi a Seriate

Ultimi dettagli in definizione anche all’Asst Bergamo Est: «Un grande lavoro, basato sulla collaborazione – spiega Adriana Alborghetti, a capo della Direzione delle professioni sociosanitarie che sta coordinando la campagna aziendale –. Se per le vaccinazioni per gli esterni l’organizzazione è più semplice, per gli interni occorrono molteplici accorgimenti: occorre organizzare sedute con personale “eterogeneo”, per non sguarnire un’intera unità operativa, e va fatta attenzione a rispettare i 15 giorni di distanza dalla vaccinazione antinfluenzale. Si parte il 4, sono già riempiti i primi due slot - al lunedì e al mercoledì - delle sedute di Seriate, per le vaccinazioni “interne”, si stanno completando anche quelli per venerdì 8 e lunedì 11 (a Piario si parte martedì 12)». E sempre per l’Asst Bergamo Est dall’11 gennaio cominciano le vaccinazioni per gli «esterni», partendo da medici di base e pediatri, con l’aggiunta di una quota del personale delle Croci. Si prevede la somministrazione del vaccino per circa 270 operatori ogni settimana; in 4-5 settimane, dovrebbe essere completato il «giro» anche dei medici di base. Per le Rsa, l’Asst gestisce l’approvvigionamento: il personale, così come gli ospiti, si vaccinerà nelle singole strutture.

Sedute a Treviglio e Romano

Parte lunedì anche l’Asst Bergamo Ovest: i dipendenti, i consulenti e gli addetti ai servizi in appalto potranno prenotarsi su un sistema informatico interno, approntato ad hoc su Zerocoda, con link esclusivo per i collaboratori: le sedute saranno all’ospedale di Treviglio-Caravaggio (all’Unità di Oculistica), e all’ospedale di Romano (nell’area dei Subacuti).

Nuove consegne

«Già nella prossima settimana sono previste nuove consegne di vaccini. Ora stiamo definendo i piani – sottolinea Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo – . Lunedì 4 è previsto un confronto con le varie strutture hub del territorio. E non appena le Rsa avranno confermato la disponibilità a effettuare i vaccini in proprio, partirà anche la somministrazione per il loro personale e gli ospiti. Si vedrà se si potrà inserire nel primo gruppo dei vaccinandi anche i medici liberi professionisti e gli odontoiatri. Entro marzo questa prima fase della campagna potrebbe essere completata».

Il V-Day di Humanitas

E l’anno nuovo per l’Istituto Clinico Humanitas di Milano, si è aperto con il V-Day: ieri 24 tra medici, infermieri e Oss hanno ricevuto la prima dose del vaccino. «Le dosi sono arrivate il 31 dicembre – commenta Michele Lagioia, direttore sanitario di Humanitas – e ci siamo immediatamente organizzati. Proseguiremo nei prossimi giorni». Nel 2020, gli ospedali Humanitas hanno curato oltre 4.500 pazienti Covid tra Milano, Bergamo, Torino e Castellanza.

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