Arrestato, si vanta dei colpi precedenti
«Questo furto? Niente rispetto al resto»

L’uomo ha spiegato di essere «disoccupato dal 2015, quando ho finito la pena per i miei reati». Poi avrebbe chiesto aiuto per trovare lavoro «perché io e mia madre viviamo con la sua pensione e non ce la facciamo».

Domenica in manette è finito G. S., classe 1967, che aveva già strappato circa 15 chili di cavi. Poca roba, in confronto ai furti di «maggior peso» che ha messo a segno in passato. In aula è stato lui stesso a precisare che a febbraio è stato condannato (a seguito di attività di indagine), per un vecchio furto di «335 quintali di rame, non erano chili, erano quintali». E poi, sempre elencando i diversi precedenti, ha raccontato di essere stato «coinvolto nell’operazione Grande mela», condotta nel 2013 dalla Squadra mobile di Lodi, che portò all’arresto di 20 persone considerate responsabili di numerose rapine.

L’uomo ha spiegato di essere «disoccupato dal 2015, quando ho finito la pena per i miei reati. Ho chiesto aiuto per trovare lavoro perché io e mia madre viviamo con la sua pensione e non ce la facciamo». Così domenica, dopo aver visto le bollette non pagate sul tavolo è uscito di casa per rubare del rame: «Un colpo di testa». Per poi scusarsi. L’arresto è stato convalidato, disposto l’obbligo di dimora con il divieto di allontanamento notturno. Udienza il 9 dicembre.

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