Anticorpi, si accelera sui test
Potranno eseguirli anche i privati

La Regione lavora per «aprire» ai laboratori accreditati a cui potranno rivolgersi le aziende. Dal 6 maggio, nuovi kit per le Ats.

Test sierologici, qualcosa si muove sul fronte dell’apertura ai laboratori privati. Regione Lombardia – che fino ad oggi consente soltanto alle strutture pubbliche, ospedali in primis, l’elaborazione dei test, e parliamo esclusivamente di test Diasorin – starebbe lavorando a un protocollo per consentire anche ai laboratori privati accreditati di condurre la campagna epidemiologica.

Un’apertura che arriva in risposta a sollecitazioni dei cittadini, ma ancor prima delle aziende. Che in vista della fase 2, con il rientro al lavoro a partire dal 4 maggio, devono garantire la ripresa delle attività in sicurezza: incluso sapere chi ha contratto il virus (da sottoporre poi a tampone, per verificare che non sia più contagioso), e chi invece non l’ha contratto. E allo stato attuale, con i soli kit (Diasorin) a disposizione e con i soli laboratori pubblici individuati per processarli, accogliere la richiesta di aziende e cittadini è impossibile: Regione Lombardia ha resistito, fino ad oggi, ma l’apertura ai privati sembra ormai dietro l’angolo.

Al momento non c’è ancora alcuna delibera: ma la questione è sul tavolo, e sembra se ne parlerà anche oggi durante una riunione con tutti i rappresentanti di maggioranza del Consiglio. Trapela, per ora, che il protocollo porrebbe almeno due condizioni per i privati: l’esecuzione di test sierologici con un altissimo grado di affidabilità, e la condivisione dei dati. Su quest’ultimo la Regione sarebbe categorica: se anche i privati elaborano i test, gli esiti devono essere comunicati al Pirellone attraverso le Ats, per contribuire a creare una sorta di mappatura condivisa.

Da giorni le società private di analisi stanno dando la loro disponibilità, prendendo a modello quanto avviene in altre regioni: dove anche i privati accreditati stanno lavorando giorno e notte per processare, ampliando così la popolazione testata.

Il Pirellone ha, sino ad oggi, tenuto la barra dritta: solo laboratori pubblici e solo test Diasorin, la multinazionale a cui la Lombardia ha concesso, attraverso un affidamento diretto, la commessa di kit. Dietro la scelta di non autorizzare altri test ci sarebbe, secondo chi promuove la linea della Regione, anche l’esigenza di avere a disposizione risultati standard e omogenei. Cioè: in assenza di unità di misura internazionali (non ancora messe a punto), test diversi potrebbero esprimere i risultati – quantitativi (quanti anticorpi sono stati sviluppati) - in maniera differente uno dall’altro. Con la conseguente difficoltà nel confrontare i verdetti. Tesi contestata da chi, invece, boccia le direttive regionali, sostenendo che l’importanza e la validità della campagna epidemiologica stia in prima battuta nei risultati qualitativi dei test (chi ha o non ha contratto il virus), risultati che – è evidente - non necessitano di alcuna omologazione. O si hanno anticorpi, oppure no.

Altro fattore da tenere in considerazione nel rebus dei test sierologici: l’aver affidato a un numero esiguo di laboratori l’esecuzione degli esami, così come l’aver concesso il nullaosta ad un unico kit (quello Diasorin, appunto) potrebbe molto avere a che fare anche con la scarsa disponibilità di tamponi. Spiegato meglio: chi attraverso il test sierologico risulta avere sviluppato gli anticorpi deve essere sottoposto a tampone, per capire se è ancora positivo al virus e quindi contagioso. Ma visto che di tamponi ce ne sono una quantità estremamente limitata, inutile - è la tesi in questione – aumentare la capacità degli esami sierologici.

In ogni caso, in attesa dell’ apertura a tutti i laboratori privati e a test di diverse aziende, ieri il Pirellone ha spedito una nota ai direttori delle Asst e delle Ats nella quale si assicurano nuove consegne di reagenti per l’esecuzione delle analisi sierologiche: alle strutture bergamasche ulteriori approvvigionamenti arriveranno dal 6 maggio e continueranno fino a fine giugno. Nella nota si includono anche i «laboratori privati attualmente in grado di eseguire i test»: si tratta di Synlab Monza, Synlab Brescia, Cerba (Milano) e Centro Diagnostico Italiano (sempre Milano), strutture che evidentemente hanno a disposizione macchine Diasorin. Per Bergamo i test continueranno invece ad essere elaborati dalle strutture ospedaliere dell’Asst Bergamo Est, Bergamo Ovest e Papa Giovanni XXIII.

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