Anpi Bergamo, Mauro Magistrati rieletto presidente all’unanimità

Si è chiuso con la rielezione il 17 o Congresso dell’Anpi provinciale di Bergamo, sabato 19 febbraio.

Si è chiuso con la rielezione a presidente di Mauro Magistrati il 17 o Congresso dell’Anpi provinciale di Bergamo. Riunitasi sabato 19 febbraio all’Auditorium di piazza Libertà per eleggere il nuovo gruppo dirigente e definire le linee di azione politica per i prossimi cinque anni, l’assemblea ha visto una straordinaria partecipazione di iscritti all’Associazione Partigiani e di rappresentanti di molte associazioni, partiti, istituzioni e movimenti del territorio. Tra gli interventi quelli di Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia, Marzia Marchesi per il Comune di Bergamo, Carlo Salvioni del Comitato Antifascista Bergamasco, Marco Sironi del Partito di Rifondazione Comunista, Davide Casati del Pd, Eliana Como del movimento femminista Non una di meno, Luciana Bramati di Isrec – Istituto per la Storia della Resistenza, Gabriele Giudici dei Giovani Democratici, Giuseppe Abramo dell’Auser Claudio Liberati dell’Associazione Mutuo Soccorso e Lorenzo Lazzaris della Federazione degli Studenti. In sala anche il Partigiano Carlo Aresi, nome di battaglia Corsaro, della Brigata di Giustizia e Libertà «Camozzi».

«Uniti dall’Antifascismo – ha spronato il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, presente al congresso bergamasco –. È caratteristica dell’Anpi quella di fare rete, collaborare, e la storia bergamasca racconta di una grande tradizione di mutualismo. Ci aspetta il compito di difendere i fondamenti della democrazia, che vive un momento di crisi profonda: il malessere sociale è cronico e si manifestano preoccupanti neofascismi. Non dobbiamo perdere le nostre radici, quelle della Resistenza, e allo stesso tempo dobbiamo stare al passo coi tempi, questo significa fare “memoria attiva”. Perché non siamo adoratori delle ceneri ma custodi del fuoco», ha chiuso Pagliarulo citando una frase di Gustav Mahler.

Durante la giornata sono stati eletti anche i cinque delegati bergamaschi che parteciperanno al Congresso Nazionale dell’Anpi, previsto dal 24 al 27 marzo : Erika Algeri, Oscar Locatelli, Mauro Magistrati, Giovanna Giupponi e Walter Torioni. Nominati anche i nuovi membri del Comitato provinciale, il direttivo dell’Associazione, che sarà composto da 36 rappresentanti di tutte le sezioni territoriali.

Tra i temi emersi durante la discussione, la necessità di sciogliere le organizzazioni neo fasciste italiane; la valorizzazione delle Partigiane donne e il protagonismo femminile nell’attività attuale dell’Anpi; l’importanza di continuare a fare memoria, raccontando cosa sono stati il fascismo e la Resistenza alle nuove generazioni, soprattutto nelle scuole; l’unità tra le organizzazioni partigiane nella promozione dell’Antifascismo. E, ancora, rafforzare l’identità dell’Associazione Partigiani come soggetto politico, non solo portatore e difensore dei valori della Costituzione repubblicana ma anche promotore di cambiamento con l’impegno sui temi ambientali, delle nuove povertà, della violenza di genere, del lavoro.

«Il nostro Congresso avviene in un momento non facile per la nostra Provincia – ha detto Mauro Magistrati nel suo intervento all’assemblea -. Non possiamo dimenticare il dramma che ha sconvolto l’intero pianeta e investito così brutalmente la Bergamasca nei primi mesi del 2020. Le nostre comunità hanno perso una intera generazione di ultra sessantenni ancora attiva e partecipe alla vita sociale. È accaduto anche alla nostra Associazione. Non stiamo vivendo semplicemente un’epoca di cambiamenti ma un cambiamento di epoca. L’unica bussola da seguire è la Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo. L’Anpi è la casa di tutti gli Antifascisti e lavoriamo per costruire un’Anpi non nuova ma rinnovata. L’assemblea di oggi, e i congressi delle sezioni territoriali dei mesi scorsi, sono stati uno straordinario esercizio di democrazia. È stata una giornata densa e bella, da domani si ricomincia: al lavoro e alla lotta. Daremo attuazione agli intendimenti di questa discussione, primo tra tutti, con urgenza, quello di lanciare una grande mobilitazione unitaria per la pace, che a Bergamo coinvolga più realtà possibili. Quanto accade in Ucraina è molto grave e la storia ci insegna che la guerra non è mai stata una soluzione».

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