Anoressia, 5 casi a settimana
Un’App per chiedere aiuto

Disturbi alimentari, anoressia, bulimia: dietro questi termini si nasconde un universo di sofferenza fatto di giovanissimi, più spesso ragazze, e dai numeri impressionanti e in crescita.

Per aiutare chi ne soffre e i loro familiari – , i genitori dei ragazzi anoressici e bulimici, infatti, si sentono spesso impotenti e disorientati – arriva una App. Un servizio «pensato» proprio per intercettare i giovani, attraverso gli strumenti da loro più usati, cioè i telefonini, gli smartphone, i tablet, e fortemente voluto dal Centro per la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare (Cdca) della Casa di cura Palazzolo di Bergamo. Lo strumento si chiama «S(hi)accia Dca» - dca sta per disturbi del comportamento alimentare - ed è disponibile su sistemi iOS e Android.

I numeri parlano da soli: in provincia di Bergamo ogni settimana si registrano almeno cinque nuovi casi; da quando il Centro ha aperto sono state seguite 1.742 persone e ricoverate 653, mentre dall’Ats di Bergamo, come ha spiegato Giuseppe Calicchio, direttore sociosanitario Ats Bergamo, dal 1997 al 2015 sono stati registrati 3.888 ricoveri per disturbi alimentari sul territorio bergamasco (91,4% dei pazienti è donna, età media 26 anni).

La App potrà avere una grande importanza: i giovani che soffrono e le loro famiglie non vanno lasciati soli, «anzi la App potrà offrire un supporto concreto a ragazze e ragazzi che altrimenti difficilmente si rivolgerebbero a un centro specializzato», ha spiegato il direttore generale della Casa di cura, Edoardo Manzoni.

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