Annunci di case in affitto sul Web?
Obbligatorio il codice del Comune

La disposizione è stata inserita nella legge regionale sul turismo per contrastare la concorrenza sleale e far emergere il nero. Per gli inadempienti sono previste sanzioni fino a 1.500 euro.

Le case vacanza o gli appartamenti messi in affitto per i turisti dovranno avere un codice numerico identificato. Lo prevede una modifica alla legge regionale sul turismo, approvata al Pirellone. Il codice dovrà essere messo bene in vista negli annunci sul web, su portali come Airbnb, per permettere all’Agenzia delle entrate di verificare se l’attività è in regola. Il provvedimento mira ad eliminare la concorrenza sleale verso i tradizionali alberghi o bed and breakfast e a far emergere il nero che sfuggiva al fisco.

In sostanza chi possiede una casa o una camera che affitta ai turisti dovrà comunicare in Comune l’apertura di attività e sarà rilasciato il codice identificativo. È una comunicazione formale, ma per gli inadempienti sono previste sanzioni da 500 fino a 1.500 euro.

Soddisfazione di Confcommercio Lombardia e di Apam, l’Associazione albergatori di Confcommercio Milano: «È un ulteriore punto di forza per contrastare l’abusivismo e agevolare i Comuni nei controlli degli annunci, on line e off line, di turismo in appartamento». Da AirBnB la bocciatura: «Quando la politica non capisce un fenomeno, crea un registro. Eccoci all’ennesimo obbligo burocratico imposto. Hanno perso tutti: gli onesti si troveranno ad affrontare maggior burocrazia, mentre i furbi continueranno a farla franca con codici identificativi fasulli o altrui, le istituzioni affronteranno maggiori oneri per uno strumento che non servirà a niente».

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