«Anche per Sky il mese è di 28 giorni»
Denuncia di Adiconsum: costi +8,6%

Esattamente come ormai quasi tutti gli operatori di telefonia mobile, anche Sky sta trasformando il suo abbonamento da mensile (fattura ogni 30 giorni) a calcolato «ogni 4 settimane». Cosa significa? Dal 1° ottobre, anche Sky fatturerà a 28 giorni invece che mensilmente. Il pericolo di “emulazione” delle compagnie telefoniche anche in altri settori di servizio si sta purtroppo avverando.

La fatturazione a 28 giorni comporta per i consumatori il pagamento di 13 bollette anziché di 12 e un aumento dell’8,6% all’anno dei costi. «Nulla da eccepire riguardo alla comunicazione riportata sul sito dell’azienda che ha pubblicato la modifica della fatturazione lo scorso 24 luglio, dando il tempo ai consumatori di provvedere, anche recedendo dal contratto, entro il 30 settembre scorso, senza costi di uscita o penali – commenta Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo. Non condivisibili, invece, le giustificazioni addotte da Sky sul cambio del periodo di fatturazione. L’azienda, infatti, riferisce che il cambio è dovuto ai nuovi contenuti, ai nuovi programmi e ai nuovi servizi tecnologici offerti. Quali??? Chi volesse ora recedere dal contratto, dovrà pagare i costi di uscita! Un cambio legittimo, ma l’Autorità latita».

Anche per quel che riguarda gli operatori di telefonia mobile, la possibilità di modificare in modo unilaterale i contratti di fornitura dei servizi è una possibilità “legittima” in mano alle aziende (se effettuata rispettando le modalità e le tempistiche di comunicazione ai clienti previste dalla normativa). «Tuttavia - conclude Busi -abbiamo chiesto e ci aspettiamo che l’AgCom si attivi per mettere in campo una seria regolamentazione per evitare che il consumatore si ritrovi vittima di decisioni arbitrarie degli operatori che di fatto fanno cartello impedendo di trovare punti di riferimento per effettuare scelte consapevoli».

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