Cronaca / Bergamo Città
Sabato 06 Giugno 2020
Altri 5 milioni per la Montelungo
Regione apre alla richiesta UniBg
L’università ha chiesto di aumentare il contributo da 10 a 15 milioni di euro. L’assessore Terzi: «Progetto in cui crediamo molto». Il rettore: «Intervento che rilancia la città».
I 10 milioni di contributo regionale all’investimento sostenuto dall’Università di Bergamo per realizzare il nuovo campus alla Montelungo erano già in cassaforte. Ora se ne potrebbero aggiungere altri 5. Il condizionale è solo una premura «tecnica», perché da parte della Regione pare esserci una decisa apertura politica alla richiesta formalizzata dal rettore Remo Morzenti Pellegrini. Che lo scorso 7 febbraio ha inviato una lettera agli uffici regionali per chiedere un «ulteriore sostegno» dopo i 10 milioni già confermati nel 2018. Ulteriore sostegno che, in soldoni, si traduce in 5 milioni di euro.
Nell’ultima riunione del collegio di vigilanza dello scorso 4 maggio è stato confermato che - recita il verbale, ora pubblico - «è stata aperta un’interlocuzione per verificare la fattibilità dello stanziamento di un nuovo contributo».
Il dialogo è proseguito nelle ultime settimane trovando una disponibilità di massima da parte della Regione a finanziare un intervento ritenuto di importanza strategica. Il contributo complessivo, se confermato, salirà quindi a 15 milioni di euro per sostenere l’investimento di 38 milioni (Iva compresa) dell’università di Bergamo a cui vanno aggiunti gli 8,5 milioni di euro garantiti da Palafrizzoni. In totale circa 40 milioni che serviranno a trasformare le ex caserme Montelungo e Colleoni nel nuovo campus universitario di Bergamo.
Come sarà il campus
Nella Montelungo saranno realizzate residenze studentesche con posti letto raddoppiati (477) rispetto al progetto originale. Nella Colleoni invece troveranno posto aule, alloggi universitari, residenze destinate a privati e spazi commerciali. Non solo residenze: le aule didattiche dell’intero comparto infatti avranno una capienza totale di 835 studenti. L’idea del centro sportivo universitario, prevista nel disegno originale e finanziata dal Comune, è stata invece traslata nella (quasi) ex sede dell’accademia della Guardia di Finanza in via Statuto. Anche quest’ultima sarà acquistata e ristrutturata da UniBg (costo 30 milioni di euro). Nell’immobile troverà posto il dipartimento di Giurisprudenza oltre a 300 posti letto e venti minialloggi per i visiting professor, almeno 15 aule, una mensa che è già in funzione e - appunto - il centro sportivo.
I 5 milioni della Regione aiuterebbero - e non poco - UniBg a completare questo ambizioso piano. L’assessore regionale alle Infrastrutture, la bergamasca Claudia Terzi, spiega che «stiamo valutando seriamente questa ulteriore richiesta perché consideriamo questo investimento particolarmente strategico. È uno di quei progetti in cui crediamo molto».
«Un progetto strategico»
Una posizione molto chiara, anche se l’ufficialità arriverà solo quando verrà individuato il capitolo di spesa in cui stanziare i nuovi 5 milioni. «Ho già avuto modo di ringraziare Regione per aver aderito all’accordo di programma - commenta il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini -. Questo impegno testimonia l’importanza strategica riconosciuta a questo intervento, che va oltre i confini della città. Un progetto che sarà il segno tangibile del rilancio dell’università e della città».
Sul fronte tecnico invece continua il lavoro per arrivare, entro la fine del mese, alla definizione dell’atto integrativo. Nelle ultime settimane sono stati limati tutti i dettagli tra Palafrizzoni e Università. L’unica novità progettuale è rappresentata dall’introduzione di alcuni spazi di aggregazione aggiuntivi al piano terra. «Il 16 giugno sottoporremo al Consiglio un ordine del giorno che dà avvio all’atto integrativo - commenta l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini -. Abbiamo lavorato molto per concretizzare il progetto. Un percorso con aspetti piuttosto innovativi perché per la prima volta diamo vita alla costituzione di un fondo». Ora l’obiettivo, inutile dirlo, è accelerare i tempi per recuperare terreno dopo lo stop imposto dal coronavirus.
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