Alpini, in diecimila per l’Adunata di Milano
Per l’alzabandiera scelta una bergamasca

Clara Salice, di Berbenno, con Lisa Turri, avrà l’onore dell’alzabandiera sul Monte Ortigara. Da Bergamo diecimila Penne nere per l’Adunata del Centenario.

Gli alpini si preparano ad «invadere» Milano per la 92esima Adunata nazionale, da venerdì 10 a domenica 12 maggio, con le tradizionali sfilate, i cori e le fanfare. Un evento molto atteso al quale parteciperanno in cinquecentomila, secondo le stime degli organizzatori, che hanno presentato il programma a Palazzo Lombardia, sede della Regione. Solo da Bergamo saranno diecimila le Penne nere che parteciperanno all’Adunata del Centenario.

Appuntamento clou della tre giorni milanese sarà la sfilata che la domenica mattina attraverserà le vie del centro, con 80 mila «penne nere» da tutte le Regioni d’Italia e anche dall’estero. Tra i momenti più partecipati, secondo le previsioni, ci saranno poi la cerimonia dell’Alzabandiera, venerdì mattina in Piazza del Duomo, e la sfilata, la stessa sera, della bandiera di guerra. Sempre venerdì aprirà i battenti al Parco Sempione la Cittadella degli Alpini, allestita dall’Esercito e dalla Protezione Civile. Spettacolo assicurato sabato mattina, tempo permettendo, per il lancio dei paracadutisti all’Arena Civica, mentre la sera l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele si trasformerà e ospiterà l’esibizione dei Cori dei Congedati delle Brigate Alpine e della Scuola militare alpina.

Nel calendario della manifestazione sono una trentina le esibizioni musicali di cori, fanfare e bande popolari provenienti da tutta Italia. Oltre 80 i cori partecipanti e 20 le fanfare, che trasformeranno il capoluogo lombardo in un grande palcoscenico a cielo aperto. Importante anche la presenza bergamasca: «A Milano per l’adunata arriveranno circa diecimila penne nere, diluiti nelle tre giornate. Cinquemila parteciperanno alla sfilata» ha spiegato Carlo Macalli, consigliere nazionale dell’Associazione nazionale alpini e fino allo scorso anno presidente della sezione di Bergamo.

Per l’occasione si esibiranno tutti gli 11 cori e tutte le fanfare della Sezione bergamasca, che canteranno in diverse occasioni e spazi sia in città sia nell’hinterland, nelle serate antecedenti all’adunata. «Altro contributo importante – ha aggiunto Macalli – lo daranno gli operatori della Protezione Civile, sia nelle attività della Cittadella degli Alpini, sia in quelle, già avviate tempo fa, di sistemazione del Bosco di Rogoredo: un modo per lasciare un segno della presenza degli Alpini nella città che ospita l’adunata». Il 2019 è anche l’anno dell’Adunata del Centenario dell’Ana, l’Associazione nazionale alpini fondata proprio a Milano nel 1919 da un piccolo gruppo di reduci. Oggi l’Ana conta un organico che sfiora i 350 mila soci, con 80 sezioni in Italia e 30 all’estero, dal Canada all’Australia.

Nel 2018 sul «Libro verde della solidarietà» dell’associazione sono state annotate 2,6 milioni di ore di lavoro e 6,2 milioni di euro di somme raccolte e devolute in beneficenza. «Dove ci sono gli Alpini c’è generosità, c’è adesione ai valori più autentici della democrazia, c’è solidarietà e sostegno a chi ha bisogno» ha sottolineato il sindaco di Milano Beppe Sala. «La dedizione per l’Italia e gli italiani caratterizza l’attività degli Alpini, sempre in prima linea nelle situazioni di bisogno» ha aggiunto il governatore lombardo Attilio Fontana, assicurando che «La Regione è al fianco degli Alpini e farà di tutto per rendere questi giorni una grande festa».

E Giovedì prossimo faranno l’alzabandiera con il Tricolore, dove 100 anni fa venne issato per la prima Adunata nazionale degli alpini: Clara Salice, 20 anni di Berbenno e Lisa Turri, 28 anni, di Marostica (Vicenza), due alpine da poco congedate, avranno l’onore di salire sul Monte Ortigara ancora abbondantemente innevato e far sventolare la bandiera d’Italia. Clara Salice ha terminato il servizio militare nelle fila alpine lo scorso febbraio. Originaria di Berbenno, ha alle spalle una famiglia con forti valori alpini che le sono stati trasmessi prima dal nonno materno, Pasquale Vannotti e poi dagli zii che fanno parte del locale gruppo. Clara assicura però che questo primo anno fra le truppe alpine è solo l’inizio: «L’obiettivo – racconta – era quello che una volta concluso il servizio militare, potessi terminare gli studi e conseguire la laurea per poi partecipare ad un concorso per sottoufficiali e poter così riprendere la straordinaria esperienza sempre fra le truppe alpine». Clara non nasconde l’emozione di questo incarico: «L’alzabandiera è un momento solenne, tutti i giorni durante il servizio militare provavo un forte brivido nel momento in cui il Tricolore veniva issato, è un modo di continuare la tradizione dei valori così profondi delle penne nere». Anche Lisa non ha dubbi: «Il futuro di questi valori – dice – è in mano nostra e siamo noi che dobbiamo avere la responsabilità e il coraggio di portarli orgogliosamente avanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA