27 gennaio 1945: i soldati dell’esercito sovietico entrano nel campo di Auschwitz e ciò che si presenta ai loro occhi consente solo di immaginare la terribile verità nascosta per mesi in questi luoghi. È in onore di questa data che la Repubblica italiana ha proclamato il 27 gennaio «Giorno della Memoria».
L’Amministrazione comunale di Bergamo vuole dare piena attuazione alla legge, ancora una volta, con proposte di crescita culturale e civica. Accanto alle cerimonie istituzionali e alle iniziative proposte dalle istituzioni culturali che da sempre si impegnano su questo tema, quest’anno l’obiettivo è concentrarsi su un episodio della storia bergamasca non a tutti noto. Se pure lontana dai campi di concentramento, anche la nostra città ha avuto un ruolo nel sistema di deportazione nazifascista. L’ex caserma Montelungo, recentemente oggetto di un importante progetto di riqualificazione,, è stata infatti luogo di raccolta di donne e uomini da deportare. Lo racconta molto bene lo spettacolo che il Comune porterà al Teatro Sociale la sera del 28 gennaio. «Matilde e il tram per San Vittore», una produzione Teatro della Cooperativa con il sostegno di Aned (regia di Renato Sarti, con Maddalena Crippa, Marta Marangoni e Rossana Mola), partendo da fatti avvenuti a Milano, racconta gli arresti degli operai delle fabbriche del Milanese, i cui scioperi paralizzarono i grandi stabilimenti durante la Seconda Guerra Mondiale. 804 di loro, come confermato da recenti studi, transitati dalla nostra città nel 1944, sono stati rinchiusi proprio alla Montelungo, e da qui spediti, con due trasferimenti partiti dal Binario 1, verso i lager nazisti.
Lo spettacolo, gratuito, sarà aperto a tutta la cittadinanza, ma i primi e più importanti destinatari sono le giovani generazioni, futuri testimoni della Memoria. Isrec, con Aned Bergamo, e Biblioteca «Di Vittorio» Cgil Bergamo, insieme a Proteo Fare Sapere, che da sempre si dedicano proprio al coinvolgimento dei ragazzi, hanno proposto alle scuole percorsi di approfondimento sulla deportazioni politiche e, in particolare, sulla storia della Montelungo, per prepararsi alla visione dello spettacolo. L’ex caserma diventerà campus universitario ed è necessario che gli studenti conoscano quanto è accaduto tra quelle mura.
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