Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 16 Settembre 2016
Airbag difettosi sulle auto Fiat
L’azienda richiama due milioni di auto
Fiat richiama nel mondo quasi due milioni di auto per airbag difettosi.
Fiat Chrysler sta per richiamare in tutto il mondo 1,9 milioni di veicoli nelle officine per un difetto agli airbag. «È possibile che l’airbag non venga attivato in caso di incidenti» ha comunicato l’azienda automobilistica giovedì 16 settembre. Oggetto del richiamo sono i modelli costruiti tra il 2010 al 2014, fra cui anche alcune Jeep e le Lancia Flavia consegnate fra il 2012 e il 2013. Richiamati modelli come la Chrysler Sebring, la Chrysler 200, la Dodge Caliber, la Dodge Avanger, la Jeep Patriot e la Jeep Compass.
I modelli su cui è stato montato l’airbag difettoso sono in vendita anche in Italia e in Europa e quindi il sistema di sicurezza sotto accusa equipaggia anche le auto nel nostro Paese. Questo mal funzionamento finora ha provocato tre incidenti mortali e cinque feriti avvenuto negli Stati Uniti.
La maggior parte sono stati venduti negli Stati Uniti (1,4 milioni), Canada (142.959) e Messico (81.901), mentre 284.051 vetture sono state vendute al di fuori del Nord America. A maggio il gruppo Fiat Chrysler aveva già effettuato una campagna di richiamo per 4,3 milioni di veicoli negli Usa, sempre per problemi di sicurezza degli airbag. La società la società aveva spiegato che la decisione era legata a un difetto nel sistema di gonfiaggio presente negli airbag prodotti dalla giapponese Takata. Lo stesso provvedimento era stato adottato Audi, Bmw, Daimler, Ford, Mazda, Toyota, Honda, Mitsubishi, General Motors, Nissan e Volkswagen, per un totale di 12 milioni di veicoli.
«Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi - spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Fiat, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione».
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