Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 12 Febbraio 2020
Air Italy non vola più, aerei fermi
La compagnia è in liquidazione
L’annuncio choc arriva nel pomeriggio di martedì 11 febbraio, dopo un vorticoso rincorrersi di voci allarmistiche: Air Italy, la seconda compagnia italiana dopo Alitalia, è stata messa in liquidazione. Tutti gli aerei a terra: non vola più.
Addio alla storica base di Olbia e a quella di Milano Malpensa, scelta strategica per lo sviluppo, nei piani ambiziosi della società, dei collegamenti internazionali. In tutto circa 1.200 dipendenti, di cui 550 in Sardegna, che ora sono appesi a un filo. Il governo, con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, ha tentato di bloccare ogni decisione quando, già in mattinata, l’ipotesi della liquidazione si era fatta concreta. Air Italy non ha voli su Orio al Serio.
Ma i soci, riuniti in assemblea in videoconferenza tra Milano e Doha, hanno tirato dritto. Di fronte a una perdita stimata di 230 milioni di euro nel 2019 - il 70% del fatturato atteso intorno ai 330 milioni - gli azionisti, Alisarda con il 51% e Qatar Airways attraverso AQA Holding con il 49%, hanno deciso all’unanimità di mollare. La strada scelta è quella della liquidazione «in bonis», un percorso che prevede il pagamento di tutti i dipendenti e dei creditori. Già nominati i due liquidatori: sono Enrico Laghi e Franco Lagro. Saranno loro a far fronte a tutte le passività maturate, comprese quelle nei confronti dei dipendenti. La ministra De Micheli ha già convocato i due liquidatori per oggi a Roma, negli uffici di Porta Pia. «La decisione della compagnia di liquidare la società è gravissima - dichiara la titolare dei Trasporti - e comporta ripercussioni sui viaggiatori e sul traffico aereo nel nostro Paese». Si muove anche la Regione: il governatore Solinas ha chiesto un incontro urgente al Mit e Mise e assicura che seguirà «con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda». Sul fronte voli, la società annuncia che saranno assicurati quelli sino al 25 febbraio negli stessi orari e nei giorni previsti ma con altri vettori, mentre i passeggeri che hanno prenotato collegamenti in partenza in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati integralmente. Compare tutto sul sito della compagnia, che ha messo in «chiaro» solo questa comunicazione: tutto il resto non esiste più. Air Italy si è inoltre impegnata a continuare a svolgere i collegamenti in continuità territoriale con la Sardegna fino al 16 aprile prossimo, data della conclusione del regime attualmente vigente.
Di fatto la compagnia ha smesso di volare in continuità dal 3 febbraio scorso, quando è scattata la chiusura per 40 giorni dell’aeroporto di Olbia per i lavori di ampliamento della pista. I collegamenti vengono effettuati da Alghero, con un servizio di bus navetta, ma solo con Alitalia: Air Italy, infatti, ha deciso che non avrebbe spostato i suoi aerei. Si apre una fase complicata per tutti i dipendenti, ai quali il presidente della società, Roberto Spada, ha indirizzato una lettera in cui parla di «scelta difficile ma necessaria». «Il governo - incalzano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - trovi una soluzione immediata per i lavoratori». Per il sindacato degli assistenti di volo «questa crisi è frutto di scelte errate».
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