«Aeroporto, più rumore per 4000 cittadini»
E per atterrare c’è un doppio passaggio

Nuove rotte, nuove proteste. La nuova direzione di decolli e atterraggi degli aerei in partenza o diretti all’aeroporto di Orio al Serio continuano a far discutere.

Enac ha chiesto a Sacbo e alle compagnie aeree di verificare il rispetto dei tracciati stabiliti. Così come aveva chiesto qualche giorno fa il sindaco Gori, sottolineando il mancato rispetto delle rotte decise nei primi giorni di sperimentazione. Sulla questione è intervenuta Ryanair con una nota: «Non commentiamo rumors né alimentiamo speculazioni. Continuiamo a collaborare con il team dell’aeroporto di Bergamo. Ryanair dispone della flotta più pulita, green, moderna e con il migliore impatto sul rumore. Stiamo investendo miliardi di dollari in nuovi aeromobili che ridurranno fino al 18% il consumo di carburante e del 40% i livelli di emissione acustica». Ad alzare la voce contro le nuove rotte di Orio questa volta (dopo le proteste dei quartieri e dei sindaci dell’hinterland) sono le minoranze a Palafrizzoni. «Avevamo già denunciato a marzo le problematiche che si sarebbero create – rileva il capogruppo della Lega Alberto Ribolla –, e purtroppo avevamo ragione. Sono 4 mila i cittadini di Bergamo in più che entrano nella fascia esposta a 55-60 decibel, senza arrecare alcun miglioramento (anzi, peggiorando la situazione) a Colognola».

Le mappe ricavate da Socialbeat (start up bergamasca che ha elaborato i tracciati compiuti dagli aerei il 15,16 e 17 giugno da una parte e il 22,23 e 24 giugno dall’altra) mostrano una situazione significativamente diversa a partire dall’avvio (il 22) della sperimentazione. Mentre prima gli atterraggi da ovest si osservavano solo in particolari condizioni meteo, ora avvengono tutte le mattine dalle 10,40 alle 13. Ciò che colpisce di più, però, è il disegno che sono costretti a compiere gli aerei.

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I velivoli passano una prima volta su Bergamo e i paesi dell’hinterland, attraversano i comuni dell’Isola meridionale e oltre l’Adda, intorno a Merate, virano per riuscire a mettersi in asse con la pista. Ciò significa che la loro rotta sorvola anche l’Isola settentrionale, ritorna su Treviolo e ripassa a sud di Bergamo. Un doppio passaggio, insomma, che amplifica i disagi.

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