Acqua e birra nei bar e ristoranti
Torna il vuoto a rendere

Torna il vuoto a rendere con una sperimentazione per le bottiglie di acqua e birra. Potranno aderire bar, ristoranti e altri locali pubblici.

La procedura prevede la consegna del contenitore vuoto al produttore a fronte di una piccola somma di denaro pagata come cauzione. Per il momento il provvedimento, in vigore a partire dal 10 ottobre in via sperimentale, interesserà solo alcune tipologie di contenitori: bottiglie di acqua minerale e birra «serviti al pubblico», in plastica, vetro o altro materiale e di volume compreso tra 200 ml e 1,5 litri, che potranno essere riutilizzati fino a 10 volte. Secondo il nuovo regolamento, il valore della cauzione deve essere correlato al volume dell’imballaggio e sarà compreso tra 5 e 30 centesimi di euro.

La sperimentazione durerà dodici mesi e interesserà alberghi o residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo che decidono volontariamente di aderire. I locali coinvolti nel progetto possono essere facilmente individuati dai consumatori attraverso una «etichetta green» posizionata all’ingresso.

L’obiettivo dell’operazione «vuoto a rendere» è di sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riutilizzo e del riciclo, e diminuire la produzione dei rifiuti. Si tratta di un passo avanti verso la tanto ambita economia circolare nel campo dei rifiuti. Il successo dell’iniziativa dipende dai locali che aderiranno e dai consumatori, considerando che comunque l’operazione non comporta un aumento del prezzo di acquisto. Da questo primo passaggio potranno scaturire altre iniziative come l’estensione della procedura del vuoto a rendere a supermercati.

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