A Bergamo arrivano i vigilantes
Già operativi di notte in aree sensibili

Parchi pubblici, piazze, quartieri, aree sensibili. Dalla notte tra mercoledì 27 e giovedì 28 luglio sono operativi i vigilantes scelti dal Comune di Bergamo per sorvegliare la città nelle ore notturne.

Da mezzanotte e mezza fino alle 6.30 del mattino due auto con a bordo guardie giurate armate hanno il compito di vigilare sul patrimonio pubblico: 120 tra edifici, parchi e piazze. E ovviamente quartieri e vie in cui i cittadini lamentano scarsa sicurezza. Il bando lanciato da Palafrizzoni è stato vinto dall’azienda Civis. Il modello adottato è simile a quello di Brescia, dove da anni l’amministrazione comunale ha affidato alla vigilanza privata il controllo della città nelle ore notturne. Per i primi quattro mesi il progetto sarà sperimentale, poi il Comune e la Polizia locale potranno apportare correttivi per ottimizzare il servizio. Nelle prossime settimane l’assessore alla Sicurezza e vicesindaco Sergio Gandi incontrerà le reti di quartiere per ricevere segnalazioni.

«Due pattuglie – commenta il vicesindaco Sergio Gandi – che agiranno sotto l’egida del Comando di Polizia Locale di via Coghetti: il servizio di vigilanza notturna rappresenta un punto importante per quello che riguarda il miglioramento della percezione di sicurezza della nostra città. Chiudiamo il cerchio iniziato con la riorganizzazione del Comando dell’estate 2015: si tratta di due riforme strutturali sul Corpo di Polizia Locale, destinate a incidere sulla sua attività in modo evidente. Il personale della Civis pattuglierà la città seguendo dei percorsi pianificati in aree potenzialmente più sensibili, potranno intervenire qualora fossero testimoni diretti di un reato o di una situazione potenzialmente a rischio e contattare la Centrale Operativa: cerchiamo così di lavorare con un approccio integrato, ovvero su piani molteplici, intensificando la presenza sul territorio con una struttura complementare alle forze di Polizia e garantendo occhi in più su luoghi pubblici o potenzialmente a rischio».

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