3.600 tonnellate di benzina di contrabbando
Sgominata banda, evasi 2,8 milioni

Contrabbandavano prodotti petroliferi per cifre da capogiro. Si tratta di oltre 3.600 tonnellate e 2,8 di euro di imposte evase.La Guardia di finanza di Bergamo ha smantellato un’organizzazione criminale con base nella Bergamasca e ramificazioni in Germania e in Polonia. Dieci le persone arrestate, 17 i mezzi sequestrati.

Maxi operazione della Guardia di Finanza di Bergamo con l’arresto di 10 persone accusate di associazione a delinquere. La banda, con base in provincia di Bergamo, era dedita all’importazione illecita nel territorio italiano di oli lubrificanti e altri carburanti. I militari hanno sequestrato 2,8 milioni di euro, corrispondenti al profitto del reato determinato dalle imposte sulla produzione e sui consumi e dalle accise evase, gravanti sul prodotto commercializzato illecitamente.

Le indagini sono iniziate nel 2018: i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bergamo, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, acquisizione di testimonianze, indagini finanziarie e l’approfondimento di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette, hanno smascherato un’organizzazione criminale formata da 21 persone accusate, a vario titolo, di gestire il commercio in nero di rilevanti quantitativi di prodotti petroliferi introdotti di contrabbando in Italia.

Il «sistema criminale», come lo ha definito il gip nel suo provvedimento di arresto, è stato dettagliatamente ricostruito dai militari impegnati nelle indagini e «prevedeva l’acquisto del prodotto presso raffinerie in Polonia ad opera di alcuni sodali stabiliti in quel Paese, i quali avevano il compito di inviarlo in Germania, presso un deposito di cui l’organizzazione aveva la disponibilità».

Dalla Baviera, dopo aver attraversato l’Austria, il carico giungeva attraverso il Brennero in Italia, all’interno di cisterne di pvc della capienza di 1000 litri, trasportate a bordo di tir telonati. All’arrivo presso un capannone, individuato in provincia di Milano, il prodotto veniva travasato in autocisterne per la successiva consegna a cura di autotrasportatori ai clienti finali, principalmente nel Sud Italia. Per i clienti stabiliti nelle regioni del Nord, invece, il prodotto veniva consegnato direttamente senza essere stoccato nel deposito milanese.

Talvolta il trasporto avveniva su rotaia mediante cisterne della capienza di 30.000 litri che, all’arrivo presso l’interporto di Melzo, venivano prelevati da tir in uso all’organizzazione per la successiva consegna. In tutti i casi, il prodotto petrolifero viaggiava scortato da documenti che ne descrivevano una diversa natura (principalmente detersivo e collanti) o addirittura senza alcun documento di trasporto. Per ridurre il rischio di eventuali controlli, le fasi di arrivo e consegna erano pressoché concomitanti ed il pagamento delle transazioni in contanti o mediante bonifici su conti esteri.

In base alle indagini, si parla di un’organizzazione che ha introdotto complessivamente 4.280.000 litri (corrispondenti a circa 3.600 tonnellate) di prodotti petroliferi di contrabbando.

A finire in carcere a Bergamo un cinquantaquattrenne residente a Carobbio degli Angeli, ritenuto il capo e promotore dell’organizzazione, un cinquantasettenne di Gorlago, un cinquantunenne di Trezzano sul Naviglio con precedenti per ricettazione, truffa, associazione a delinquere per clonazione di carte di credito, un sessantaduenne di Meda già indagato per bancarotta, frode fiscale, truffa, riciclaggio e falso in bilancio e un trentaquattrenne di Albairate, provincia di Milano. Tra le persone destinatarie del provvedimento di arresto anche 5 uomini di nazionalità polacca, per i quali è stata intrapresa la procedura di rintraccio.

Nel corso delle indagini, nonostante siano stati intercettati dai finanzieri diversi carichi, l’associazione ha cercato di volta in volta di rimodulare il suo modus operandi, per non interrompere l’illecito traffico. Tra i principali acquirenti figurano imprese operanti nel settore dei trasporti, aziende agricole, società dedite alla commercializzazione di prodotti petroliferi e distributori stradali.

Su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria, oltre 195 mila litri di carburante sottoposto a sequestro sono stati destinati ai Vigili del Fuoco di Bergamo, Milano e Lecco ed utilizzati per rifornire i mezzi di soccorso. Durante le perquisizioni sono stati messi i sigilli su 17 tir utilizzati per trasportare i prodotti petroliferi di contrabbando.

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