Pattuglia passata 2 ore prima del delitto
«35 denunce da codice rosso in 5 giorni»
Durante una conferenza stampa, che si è svolta alla presenza del comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo Paolo Storoni, del Procuratore facente funzione Maria Cristina Rota e Filippo Testa, comandante della Compagnia di Treviglio, sono stati resi noti i particolari dell’omicidio di Cologno al Serio e l’iter delle denunce presentate nei giorni precedenti al delitto da Zinaida Solonari.
La prima denuncia Zinaida la deposita alla caserma dei carabinieri di Urgnano il 23 settembre, il giorno successivo viene trasmessa in procura e assegnata a un Pm. In quell’occasione la donna riferisce ai militari che il marito Maurizio Quattrocchi era diventato ossessivamente geloso e la controllava assiduamente, interrogandola su ogni suo spostamento: solo un pressing e minacce verbali, fino a quel momento lui non le aveva mai messo le mani addosso. Per questo motivo si decide di attivare un pattugliamento sotto casa della coppia e un contatto diretto con il comandante della stazione in caso ci fossero stati nuovi episodi.
«In 5 giorni, dal 1° al 5 ottobre, sono state presentate 35 denunce da codice rosso per reati contro fasce deboli, è molto difficile far fronte a tutte le richieste. In questo caso non c’erano elementi così gravi che potessero far supporre un tragica e repentina conclusione» ha detto il Procuratore facente funzione Maria Cristina Rota.
Il 3 ottobre la donna torna in caserma, questa volta denuncia un’aggressione fisica. È in quel frangente che i carabinieri decidono insieme a Zinaida la soluzione per la donna di andare a vivere dalla sorella, giudicando che fosse la migliore scelta per lei e per i bambini. Anche sotto casa della sorella da quel giorno viene attivato un pattugliamento. L’ultimo passaggio è avvenuto proprio a mezzanotte di sabato, proprio due ore prima del terribile omicidio. I carabinieri il 3 ottobre trasmettono il seguito della denuncia, che tuttavia non è mai arrivato in Procura come confermato dal procuratore: «Un problema di ricezione da parte del Pubblico Ministero titolare» si spiega durante la conferenza stampa.
Un problema di trasmissione che tuttavia secondo il comandante provinciale Paolo Storoni non avrebbe cambiato le disposizioni che già si erano attuate: «Era una situazione estremamente complessa da gestire perchè ci sono di mezzo tre figlie. Abbiamo valutato anche un allontanamento, nella casa di Falconara che aveva la donna, ma abbiamo ritenuto che per la serenità dei figli e della vittima il temporaneo spostamento dalla sorella fosse la soluzione migliore. Purtroppo però non è bastato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA