«Minacciati per tutto il giorno»
E poi quel colpo di pistola fatale
Palosco, la vittima aveva 22 anni: all’origine del delitto una faida tra indiani per debiti non onorati. Venti indagati.
Forse volevano solo spaventarlo, e invece il colpo partito da 30 metri, l’ha colpito alla spalla, sopra il cuore: Amandeep Singh,operaio, 22 anni appena, è morto in ospedale qualche ora dopo, dissanguato. È questa la convinzione degli inquirenti che stanno indagando sul delitto del ragazzo avvenuto domenica sera a Palosco. Di certo che 3, forse 4 auto sono arrivate in via Bellani, dove il giovane abitava: ne sono scesi forse 15 persone, una di loro ha sparato.
I militari hanno interrogato a lungo i familiari e gli amici di Amandeep: le versioni fornite sono discordanti, cambiate nel corso della giornata di ieri, ma sembra che alla base del raid di domenica sera ci sia una lotta tra opposte fazioni di indiani per un debito di qualche migliaio di euro che ha fatto nascere, all’incirca da un anno, una serie di risse tra i diversi gruppi, a Chiuduno, Grumello del Monte, Gorlago e al Bolognini di Seriate. L’ultima il 6 agosto in piazza Papa Giovanni a Palosco, nella quale erano coinvolti una ventina di persone. Il sostituto procuratore Emanuele Marchisio, che coordina le indagini, li ha iscritti tutti nel registro degli indagati per concorso in omicidio.Tra loro c’è chi domenica ha sparato e chi lo ha accompagnato nel raid.«Era tutto il giorno che ci minacciavano – aggiunge – .Hanno detto che sarebbero venuti a bruciarci la casa, che avrebbero fatto male alla mia bambina, avevamo paura. E infatti la sera sono arrivati e hanno sparato ad Amandeep» racconta il cognato della vittima. Che però ha una tesi diversa sull’accaduto: «Ci incolpavano di aver bruciato l’auto a un connazionale, ma non è vero».
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