Cronaca / Valle Brembana
Lunedì 23 Marzo 2020
È morto don Fausto Resmini
Il prete che dava speranza agli ultimi
Era ricoverato all’ospedale di Como in terapia intensiva, il suo cuore ha smesso di battere nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 marzo. Aveva 67 anni.
L’annuncio sulla pagina Facebook della comunità don Milani di Sorisole che aveva fondato per accogliere gli ultimi. Con il suo camper del servizio «Esodo» per anni ha dato un pasto caldo in stazione nella notte a chi era ai margini, agli invisibili della città. A ognuno di loro dava una speranza, senza distinzione, non importava chi fosse e che cosa avesse fatto, per lui era un essere umano, con la stessa dignità di chiunque altro e questo bastava.
Don Fausto Resmini era nato a Lurano, ma poi era cresciuto e si era formato al Patronato San Vincenzo sotto l’ala di don Bepo Vavassori, ereditandone lo spirito di accoglienza e di attenzione verso i più deboli. Ha fondato la Comunità don Milani di Sorisole, per il recupero di minori «difficili» che è diventata punto di riferimento di tutto il nord Italia. È stato per anni anche Cappellano del carcere.
Ha sempre lottato per i poveri, lo ha fatto vivendo accanto a loro, «sporcandosi le mani» senza mai risparmiarsi, dedicando tutto sè stesso mettendo in secondo piano anche la propria vita.
Ha sempre dialogato anche con le istituzioni del territorio cercando di dare un volto e una dignità a chi era relegato ai margini della società e non aveva parola: «I poveri e gli ultimi non sono un problema di ordine pubblico, e riconoscerli è il primo passo per uscire dall’indifferenza», erano le parole che amava ripetere, come ricorda Matteo Rossi , ex presidente della Provincia di Bergamo.
L’intervista di Paola Abrate per Bergamo Tv sull’inaugurazione della mensa per i poveri alla stazione Autolinee di Bergamo.
Questo il post pubblicato dalla sua Comunità.
Questa notte don Fausto è tornato alla casa del Padre. Ha combattuto fino alla fine contro questo virus così tremendo. Se ne è andato nel silenzio e nella solitudine della notte, proprio come molti uomini vissuti in strada di cui lui si è preso cura nel suo ministero. Ora preghiamo Dio perché lo accolga nel suo Regno. Sarà accolto dai santi, da don Bepo e dagli ultimi della terra che lui ha amato e servito, li potrà trovare pace e gioia eterna.
In Paradiso ti accompagnino gli Angeli
al tuo arrivo t’accolgano i Martiri,
e ti scortino alla città santa di Gerusalemme.
Il coro angelico ti accolga
e insieme a Lazzaro, povero un tempo,
tu possa godere della pace eterna.
Ecco il post con le centinaia di messaggi di ricordo di chi lo ha conosciuto e amato.
Ecco il saluto degli agenti della Polizia penitenziaria di Bergamo: «Caro Don Fausto…non poteva finire così..!! Quante giornate passate insieme nel carcere di Bergamo ( tu da Cappellano e lo scrivente da Ispettore e Dirigente Sindacale della Polizia Penitenziaria), a parlare e confrontarci dei problemi dei detenuti e del nostri agenti della Polizia Penitenziaria. Avevi a cuore le problematiche di tutti e ti facevi in quattro per cercare di risolverle e di portare un po’ di sostegno morale e materiale, in particolar modo ai poveri e tanti detenuti extracomunitari indigenti e privi di ogni legame familiare. Sei stato un grande cappellano ed un grande amico e , nonostante le nostre strade si sono divise nel lontano 2015 , la stima che ci legava è rimasta indelebile sulle nostre pelli. TI ricorderemo sempre con affetto …!! Riposa in pace fra le braccia del nostro amato Gesù e di Sua madre Maria…!! ».
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