Due serre «indoor» per coltivare marijuana scoperte dalla Polizia a Mozzanica
Nella mattinata di giovedì 15 aprile sono così finiti agli arresti un 31 enne e un 33 enne della provincia di Bergamo.
Due serre «indoor» in cui coltivare marijuana: sono state scoperte dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e dalla sezione della Polizia stradale in due appartamenti a Mozzanica. Nella mattinata di giovedì 15 aprile sono così finiti agli arresti un 31 enne e un 33 enne della provincia di Bergamo.
Gli investigatori avevano infatti appreso da attività investigative dell’esistenza di un’attività di coltivazione domestica di marjuana e hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del 31enne. I militari hanno così trovato una vera e propria struttura da serra «indoor» chiusa con telo in mylar, lampade, ventilatori, tubo d’aspirazione, termometro digitale, alimentatori collegati a una centralina e umidificatore, all’interno della quale vi era una coltivazione di 20 piante di marijuana inserite in vaso dall’altezza variabile da 130 ai 150 centimetri, tutte provviste di infiorescenze pronte per essere colte e utilizzate per l’uso e la commercializzazione.
Gli investigatori hanno compreso che la coltivazione era stata commissionata da un 33enne del posto e la seguente perquisizione all’abitazione di quest’ultimo ha consentito di rinvenire due ulteriori strutture da serra «indoor» chiuse con telo, sospensori in stoffa a ripiani per essiccazione, filtri a carboni attivi, lampade alogene in struttura di alluminio, tubi con ventole di aspirazione/ventilazione, ventilatori, deumidificatori, potenziometro e termometro/igrometro, e sugli essiccatori è stata rinvenuta marijuana per un peso complessivo lordo di 870 grammi. Inoltre all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti un vasetto di vetro contenente 15 grammi circa di marijuana e un vasetto di vetro contenente 7 grammi circa di hashish, una macchina da sottovuoto con relativi sacchetti e un bilancino di precisione.
I due uomini sono stati arrestati e posti a disposizione dell’Autorità giudiziaria presso le camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA