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Venerdì 10 Dicembre 2010
Yara/ Lavorino: responsabile scomparsa ha alterato e depistato
Yara/ Lavorino: responsabile scomparsa ha alterato e depistato "Chi l'ha presa l'aveva puntata perché la desiderava"
Roma, 10 dic. (Apcom) - "Certamente Yara era una vittima aggredibile, vulnerabile e desiderata da una specifica tipologia criminale". Così il criminologo Carmelo Lavorino, in un documento di "riflessioni investigative" rispetto alla vicenda di Brembate di Sopra. Secondo l'esperto, che ha collaborato in diverse inchieste che avevano come oggetto una ragazza, dal giallo di Arce all'omicidio di via Poma, nel dossier pubblicato da detcrime.com, "il soggetto ignoto ha goduto di molti vantaggi, fra cui potere controllare lo stato e le modalità delle ricerche del corpo e delle indagini e, quindi, potere applicare le dovute contromosse. Sicuramente ha fatto in modo di cancellare le proprie tracce e quelle di Yara; ha distrutto le prove materiali; ha depistato, inquinato, contaminato ed alterato".Secondo Lavorino Yara è diventata una preda perché "chi l'aveva puntata perché la desiderava: scelta, desiderio, piano di approccio, superamento delle difese istintive, contatto con la vittima, cattura della preda. Un soggetto così frequentava la palestra per motivi propri, oppure è un accompagnatore di altri. In ipotesi residua è un predatore itinerante". Il criminologo poi nel dossier aggiunge: "Il 26 novembre era di venerdì e fine settimana, giorno in cui qualche corteggiatore o amico segreto di Yara sperava di avere molto tempo a disposizione da passare con la ragazzina, però questa non era accondiscentente, allora c'è stata l'esplosione della violenza. In tale contesto occorre considerare che Yara non doveva allenarsi, ma che era andata in palestra per salutare, socializzare e passare un po' di tempo".
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