apcom
Martedì 30 Novembre 2010
WikiLeaks/ Assange minaccia: "Banche prossimo bersaglio"
WikiLeaks/ Assange minaccia: "Banche prossimo bersaglio" Per Frattini si rischia "danno sul danno" della crisi economica
Roma, 30 nov. (Apcom) - Dopo la diplomazia negli Stati Uniti ora sono le banche a tremare. All'inizio del prossimo anno, infatti, uno dei principali istituti di credito del Paese dovrà fare i conti con le rivelazioni e le micidiali "fughe di notizie" di Julian Assange: è l'ultimo annuncio del fondatore di Wikileaks, in un'intervista alla rivista Forbes."Quando? Quale banca? Quali documenti?": Forbes ovviamente si è posto la domanda ma ha rivelato che Assange, riservato come sempre, su questo non si sbilancia. Eppure, la rivista ricorda che finora l'uomo ha sempre dato seguito alla sue minacce quindi c'è da prenderlo sul serio. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha già definito gli scoop di Wikileaks "l'11 settembre della democrazia" e ha chiesto la cattura di Assange per capire chi ci sia dietro, ha affermato in un'intervista ad 'Affaritaliani.it' che le preannunciate rivelazioni sulle banche sono preoccupanti, perché rischiano di fare "danno sul danno" della crisi economica mondiale.Dai documenti diplomatici pubblicati dal sito, oggi intanto è emerso che la Cina è pronta a voltare le spalle al regime di Pyongyang, che si comporta come "un bambino viziato", e ad accettare la riunificazione delle due Coree sotto il controllo di Seoul. E secondo altri file americani, risalenti al 2007, la Cina non intervenne per fermare il trasferimento di pezzi di missili nord-coreani all'Iran, che sarebbero transitati per l'aeroporto di Pechino, suscitando il malcontento di Washington.
© RIPRODUZIONE RISERVATA