Università/ Proteste non fermano ok Camera a ddl,ora rebus Senato

Università/ Proteste non fermano ok Camera a ddl,ora rebus Senato Berlusconi:E' governo del fare. A Palazzo Madama scontro su tempi

Roma, 30 nov. (Apcom) - Le proteste degli studenti in tutta Italia non fermano i lavori dell'Aula di Montecitorio che, come annunciato, poco dopo le 20 approva il contestatissimo ddl Gelmini sull'università. "Una riforma importante", commenta il ministro dell'Istruzione che non nasconde il dispiacere per il "clima di tensione sociale". Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si tratta di "un altro successo del governo del fare". E al provvedimento plaudono anche i finiani che votano a favore del provvedimento precisando però che la sfiducia al governo rimane.L'Assemblea di Montecitorio, convocata questa mattina per proseguire l'esame del ddl interrotto la scorsa settimana e fatto slittare per le tensioni nella maggioranza, va avanti tutto il giorno nella votazione degli emendamenti. Fli manda due volte sotto il governo votando con Pd, Udc e Idv ma sono sconfitte che non frenano la corsa verso l'approvazione finale del ddl. Degli scontri a pochi metri dalla Camera, del centro di Roma blindato dalle forze dell'ordine e delle proteste degli studenti in tutta Italia arriva solo una timida eco in Aula quando qualche deputato prende la parola per esprimere solidarietà ai militari (i Pdl Edmondo Cirielli e Filippo Ascierto), per chiedere al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di riferire sulle tensioni (Roberto Giachetti, Pd, Fabio Evangelisti, Idv), per "esecrare i facinorosi" ma difendere gli studenti che manifestano in modo pacifico (Pier Ferdinando Casini, Udc).Ma prima ancora che la Camera desse il via libera al ddl, a Palazzo Madama si consumava già lo scontro sui tempi della terza lettura che devono fare i conti con il calendario del ddl stabilità.Per la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro la riforma Gelmini deve andare dopo l'approvazione della Finanziaria, ma l'intenzione del presidente dei senatori Maurizio Gasparri è di portarla in Aula prima del 14 dicembre. Per Fli questo può avvenire solo "se c'è l'intesa di tutti i gruppi". La calendarizzazione verrà decisa nella conferenza dei capigruppo del Senato già convocata per dopodomani ma il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, prevede: "Non avrete il tempo per far diventare queste norme una legge il vostro percorso finirà molto prima, l'arroganza sarà il vostro ultimo atto di debolezza".

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