Unipol/ Pm: Non c'è prova tranquillante su Berlusconi

Unipol/ Pm: Non c'è prova tranquillante su Berlusconi Motivazioni richiesta di archiviazione per il premier

Milano, 20 dic. (Apcom) - "Riguardo alla posizione di Silvio Berlusconi non vi è prova tranquillante della materiale ricezione della chiavetta nella riunione di Arcore del 24 dicembre 2005". Questo scrive il pm milanese Maurizio Romanelli nel motivare la richiesta di archiviazione per Silvio Berlusconi, indagato 48 ore prima per ricettazione e concorso nella rivelazione del segreto d'ufficio, nell'ambito dell'inchiesta sulla pubblicazione della famosa telefonata in cui Piero Fassino diceva a Giovanni Consorte: "Allora abbiamo una banca?".Sulle presunte responsabilità di Silvio Berlusconi, spiega Romanelli nella richiesta di archiviazione che ora è sul tavolo del gip Bruno Giordano, "vi è solo l'indicazione di Fabrizio Favata, non supportata da ulteriori elementi di riscontro. Tale versione non appare compatibile con la nuova consegna della chiavetta audio a Paolo Berlusconi il 27 dicembre 2005 da parte di Favata e Raffaelli". Fabrizio Favata, che cercò di avere vantaggi economici dalla disponibilità della telefonata intercettata, è destinatario della richiesta di rinvio a giudizio insieme a Eugenio Petessi, Roberto Raffaelli e Paolo Berlusconi: ricettazione, rivelazione di segreto d'ufficio, tentata estorsione sono le accuse a vario titolo. Per quanto riguarda l'accusa di rivelazione del segreto d'ufficio, su Berlusconi "vi sono da una parte elementi soprattutto logici per arrivare alla conclusione del concorso" fa notare la procura che nello stesso tempo fa osservare: "Solo dopo la riunione di Arcore del 24 dicembre 2005 è avvenuta la scelta relativa alla pubblicazione della telefonata intercettata". (Segue)

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