Tv/ Vinci: Non e' ancora il mio 'Matrix' ma bilancio è positivo

Tv/ Vinci: Non e' ancora il mio 'Matrix' ma bilancio è positivo "'Matrix' è ancora un work in progress, ma la scommessa è vinta"

Roma, 9 dic. (Apcom) - "Il bilancio di questo 2009 a 'Matrix' lo faccio su me stesso ed è positivo. Ma non è ancora il 'Matrix' che voglio io". Parola di Alessio Vinci che traccia un bilancio del suo primo di conduzione del programma di approfondimento di Canale 5. "Sono d`accordo con Piersilvio Berlusconi quando dice che bisogna rimettere le mani nel programma: amplieremo lo spazio dedicato al faccia a faccia, rivedremo alcune cose", spiega in un'intervista al mensile free press 'Pocket'. "Sapevo che si trattava di una scommessa difficile, il programma è stato costruito su Mentana e i cambiamenti in questi casi necessitano di moltissimo tempo per essere realizzati e metabolizzati. 'Matrix' - prosegue - è ancora un work in progress. Ma la scommessa è vinta, penso ai servizi che mandiamo in onda, alla valorizzazione della redazione. Soffriamo un po` con lo share, è innegabile. Ma in questo Paese, anzi dappertutto, spesso l`ascolto non è proporzionale alla qualità".Vinci parla anche della diffidenza manifestata da alcuni colleghi al suo approdo a 'Matrix': "E` una reazione normale, succede in ogni ambiente. Quando uno arriva da fuori raccoglie un misto di invidia e pregiudizio. Ostilità no, è un termine esagerato, un pizzico di cattiveria forse. Ma credo di essermi conquistato la fiducia di molti, soprattutto dei collaboratori". Con Mentana i rapporti sono chiusi: "Ci sono stati un paio di sms, per il resto non abbiamo contatti". Quanto a Berlusconi: "Da lui ho ricevuto due visite in trasmissione a Matrix e un biglietto di auguri con 15 cravatte". Vinci parla anche di Vespa e Santoro: "La differenza tra me e loro è che loro fanno il mestiere di conduttore da tanto tempo, io sono agli inizi".L`ex corrispondente della Cnn chiude ricordando le difficoltà incontrate nel passaggio dall`inglese all`italiano: "Non è stato facile. L`inglese - chiude Vinci - è più semplice, immediato. La comunicazione in italiano è articolata, ricca di sfumature. Ad essere sincero faccio fatica ancora adesso".

© RIPRODUZIONE RISERVATA