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Giovedì 08 Ottobre 2009
Telecom/ Asati:rilancio possibile se via Telefonica, dentro Poste
Telecom/ Asati:rilancio possibile se via Telefonica, dentro Poste In Telco2 anche grande fondo nazionale infrastrutturale
Milano, 8 ott. (Apcom) - Un rilancio di Telecom Italia è possibile, basta liberarsi di Telefonica che, dopo l'offerta sull'operatore brasiliano GTV potrebbe creare al gruppo ulteriori problemi in Sudamerica. E al suo posto dentro le Poste, un grande fondo nazionale a carattere infrastrutturale (per esempio F2i) e fondi previdenziali nazionali. E' quanto propone Asati, l'associazione che raccoglie circa 2.300 piccoli azionisti did Telecom, in una lettera inviata oggi ai vertici dell'azienda, ai soci riuniti in Telco e al governo, a una settimana di distanza dalla precedente missiva in cui si chiedeva sempre l'uscita degli spagnoli (da Telco) e la necessità di un aumento di capitale da 10 miliardi."Telefonica è oggi uno dei maggiori ostacoli a tale sviluppo", ribadisce il presidente di Asati, Franco Lombardi. "Oltre ai motivi presenti nella nostra precedente comunicazione facciamo notare che il lancio da parte di Telefonica in questi giorni dell'offerta per il quarto operatore di telefonia fissa GTV in Brasile, rafforzando la posizione di Telefonica-Vivo, potrebbe creare di nuovo problemi a Telecom come in Argentina".Secondo Asati mettendo insieme vari soggetti economici e industriali si possono facilmente reperire le risorse finanziarie necessarie per il rilancio del gruppo. E cita, in primis, le Poste, "che hanno grandi risorse finanziarie", seguite da un grande fondo nazionale a carattere infrastrutturale e i fondi previdenziali nazionali, "che in tutto il mondo sono nell'azionariato delle tlc e che costituiscono una vera risorsa di stabilità azionaria a lungo termine". Reperire le risorse è poi possibile tramite laconversione delle obbligazioni su base volontaria, l'utilizzo del Tfr e azionisti italiani rilevanti che potrebbero sostenere l'aumento di capitale avendo un piano credibile di sviluppo e una squadra di manager a sostegno del piano.L'aumento di capitale di 10 miliardi e l'uscita di Telefonica da Telco sono compatibili, scrive Lombardi, con l'individuazione di risorse economiche da parte di soggetti italiani, tenendo presente i valori attuali di borsa e quindi il valore di Telco, con un aumento di capitale di 10 miliardi per costituire una Telco2 che possiede il 26% di Telecom Italia. Per realizzare questo obiettivo occorre che i soci italiani di Telco sottoscrivano l'aumento con un importo di circa 1 miliardo e gli altri soggetti individuati precedentemente lo sottoscrivano per circa 2,7 miliardi, che riteniamo non essere un problema analizzata l'importanza degli enti indicati.(segue)
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