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Sabato 12 Novembre 2011
#'Sic transit gloria mundi',film della fine del Berlusconi quater
#'Sic transit gloria mundi',film della fine del Berlusconi quater Dalla fiducia del 14 ottobre alla nomina di Visco a Bankitalia
Roma, 12 nov. (TMNews) - 'Sic transit gloria mundi'. E pensare che era appena il 20 ottobre: Silvio Berlusconi sceglieva la celebre locuzione latina come epitaffio per la morte di quel che un tempo era il suo celebrato amico, Muhammar Gheddafi. Ignaro, o forse incapace di accettare, quanto vicina fosse anche la fine del suo governo. Una crisi i cui segnali sono cominciati lontano nel tempo, ma che è precipitata nel volgere di un mese. Sotto il peso non degli affondi giudiziari, ma della crisi economica e di credibilità dell'Italia all'estero. Accelerata non dalla Lega, o dai maroniani, ma da alcuni fedelissimi della prima ora, nati e cresciuti con il 'latte materno' di Forza Italia. Materializzatasi non sulla riforma della giustizia o delle pensioni, ma su un provvedimento apparentemente innocuo che ha finito però per trasformarsi nella bestia nera di un governo che aveva cominciato il suo ciclo l'8 maggio del 2008 con una maggioranza da far impallidire. Finisce dunque con le dimissioni del Cavaliere il Berlusconi quater, forse lo stesso berlusconismo, per alcuni anche la Seconda Repubblica.Ecco il film dell'ultimo mese.14 ottobre: Dopo che la maggioranza è stata battuta sul Rendiconto, creando un precedente da annali dei regolamenti parlamentar-istituzionali, Silvio Berlusconi si presenta alla Camera e chiede la fiducia. Le opposizioni scelgono l'Aventino e dalla maggioranza si 'dissociano' tre parlamentari che decidono di non votare: gli 'scajoliani' Giustina Destro e Fabio Gava e il 'responsabile' Luciano Sardelli. Nonostante ciò il governo ottiene la fiducia con 316 voti e Berlusconi sentenzia: 'L'opposizioni ha sbagliato i calcoli, ha fatto una figuraccia'.15 ottobre: E' il giorno in cui la protesta degli indignados si trasforma in una giornata di guerriglia urbana, che il premier condannerà. In mattinata Silvio Berlusconi, in un collegamento telefonico con 'Studio Aperto' assicura di essere 'sereno e detrminato' e di avere i numeri per 'andare avanti fino al 2013'. Il premier promette anche che in settimana sarà varato il decreto Sviluppo. Ma il provvedimento non vedrà mai la luce.19 ottobre: In cima ai problemi che Silvio Berlusconi deve risolvere, c'è quello della successione di Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia. Problema che si trascina da mesi, anche perchè il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti preferirebbe il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli mentre palazzo Koch, e lo stesso Colle, punterebbero a una soluzione interna e dunque a Fabrizio Saccomanni. A complicare il tutto c'è però Lorenzo Bini Smaghi che si ostina ad occupare il posto nel board della Bce che la Francia rivendica per un suo uomo. In preda a questi veti incrociati, Silvio Berlusconi sale al Colle e timidamente avanza a Giorgio Napolitano la possibilità che sia proprio l'economista fiorentino a essere nominato Governatore.20 ottobre: Nonostante i protratti tentennamenti del premier, si scioglie finalmente il nodo Bankitalia. Berlusconi nomina Governatore Ignazio Visco.(segue)
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