Shalit/ Gilad libero: Adesso ricomincio a vivere

Roma, 19 ott. (TMNews) - "Adesso ricomincio a vivere". Cinque anni e quattro mesi dopo il sequestro, Gilad Shalit è tornato a casa. E' in buona salute, ha solo una ferita da scheggia, patita durante la sua cattura e "disturbi derivati dalla continua mancanza di luce", ha detto il padre Noam. Ma soprattutto, ha un gran desiderio di ricominciare a vivere. "Ho avuto nostalgia della mia famiglia, "ho voglia di uscire, di incontrare gente, di parlare con le persone, di vedere, di fare delle cose. Non stare sempre seduto tutto il giorno e fare le stesse cose", ha ammesso il giovane soldato israeliano durante un'intervista rilasciata all'emittente egiziana Nile tv e rilanciata da Repubblica.Amici, parenti e sostenitori si erano ammassati ieri davanti alla casa della famiglia Shalit e sul ciglio della strada che entra nel villaggio in cui risiede, in uno sventolio continuo di bandiere israeliane. Un elicottero lo ha trasportato fino a un campo vicino al paese, poi un convoglio militare lo ha accompagnato all'ingresso di Mitzpe Hila. Lo sguardo fragile, il sorriso affaticato, il volto scavato, il sergente Gilad Shalit è stato sommerso dai canti, dagli applausi e dai tulipani bianchi al suo arrivo.Intanto sono giunti nei territori anche i detenuti palestinesi liberati oggi da Israele: undici di loro sono successivamente arrivati in Turchia. Circa 300 sono stati trasferiti nella Striscia di Gaza, dove ad accoglierli tra grandi festeggiamenti c'era il primo ministro di Hamas, Ismail Haniyeh. In Cisgiordania i detenuti scarcerati sono stati accolti invece dal presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen."Spero che questo accordo porti alla pace tra israeliani e palestinesi e che favorisca la cooperazione tra le due parti", ha commentato Shalit, che ha ammesso di aver temuto di rimanere in ostaggio per "molti più anni". Ma ormai non è più tempo di voltarsi indietro. Shalit vuole solo guardare avanti: "Adesso ricomincio a vivere".