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Mercoledì 14 Ottobre 2009
Shakespeare scrisse l''Edoardo III' a 4 mani, lo rivela il pc
Shakespeare scrisse l''Edoardo III' a 4 mani, lo rivela il pc Software antiplagio attribuisce la maggior parte dell'opera a Kyd
Roma, 13 ott. (Apcom) - Ci è voluto un software anti-plagio per svelare un mistero che si trascina da ormai oltre 400 anni: sir Brian Vickers, un autorevole studioso di William Shakespeare dell'università di Londra, sostiene di essere in grado di dimostrare che l'Edoardo III (pubblicato per la prima volta in forma anonima nel 1596) fu scritto a quattro mani.Da un esame comparato dell'opera (intitolata originariamente 'The Reign of King Edward III') con i primi lavori di Shakespeare, infatti, risulterebbe che il drammaturgo di Stratford-upon-Avon abbia collaborato con il collega Thomas Kyd, fra i più popolari dell'epoca. Per dimostrarlo - come spiega il Times di Londra - Vickers ha utilizzato un programma chiamato 'Pl@giarism' sviluppato dall'università di Maastricht per smascherare gli studenti 'copioni'.Con questo rivoluzionario sistema, il professore londinese ha paragonato l'Edoardo III ad altre opere dello stesso periodo scoprendo che spesso contenevano stilemi o passaggi identici, ossia una vera e propria impronta linguistica. Il programma, in particolare, identifica frasi di tre o più parole nell'opera già attribuita a un autore e le ricerca nei lavori che sono di attribuzione incerta.Vickers sostiene che in testi scritti da autori diversi di solito si trovano fino alle 20 corrispondenze, perché alcune frasi sono di uso comune. Nel caso dell'Edoardo III, invece, sono state trovate 200 "impronte" comuni con altre opere di Shakespeare scritte prima del 1596. E fin qui, per confermare la paternità di Shakespeare. Il software però sarebbe stato fondamentale soprattutto per svelare chi fu il suo collaboratore.Le corrispondenze shakespeariane, infatti, appartenevano tutte a quattro scene specifiche, circa il 40% dell'opera. Mentre le altre scene hanno rivelato circa 200 impronte in comune con i lavori di Kyd - famoso soprattutto per 'The Spanish Tragedie' (La tragedia spagnola) nel quale elaborò i temi della tragedia di vendetta. A lui si deve, insomma, il 60% dell'Edoardo III. Secondo Vickers, "con 200 corrispondenze si può essere relativamente sicuri"."Tutti erano in grado di riconoscere nelle scene di quest'opera alcuni elementi propri di Shakespeare - ha commentato lo studioso, intervistato dal Times - ma nessuno sapeva perché alcuni versi non sembravano scritti da lui". L'Edoardo III era stato ignorato dalle principali pubblicazioni fino al 1997, quando l'opera fu ufficialmente inserita nella raccolta completa dei testi di Shakespeare ('The Oxford Shakespeare: The Complete Works'). E questo nonostante molti studiosi sollevassero dubbi sul possibile coinvolgimento di altri autori.Ora è arrivata la nuova ricerca, destinata a fare discutere come dimostrano le critiche di Stanley Wells della fondazione 'Shakespeare Birthplace Trust': "Sinceramente sono scettico, e non credo che si sia ancora raggiunto un livello tale da poter dimostrare la paternità di un'opera con queste indagini attraverso il computer - ha osservato - E' difficile giudicare i risultati di una ricerca senza condurla da sé, ma questa mi sembra dettata più che altro dalla volontà di vedere Shakespeare non più come una figura predominante, in cima a tutti gli altri, ma come un drammaturgo che collabora con chiunque. Uno fra tanti, anziché un dio".
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