Scuola/ Palermo, malore per uno dei 5 precari in sciopero fame

Scuola/ Palermo, malore per uno dei 5 precari in sciopero fame Al pronto soccorso: si deve morire per far valere propri diritti?

Roma, 5 dic. (Apcom) - Uno dei cinque precari della scuola, appartenenti al personale non docente (Ata), che da lunedì scorso stanno conducendo a Palermo lo sciopero della fame per riaprire un tavolo di trattative sul problema del precariato, è stato costretto ad abbandonare la protesta perché vittima di un malore: a darne notizia sono gli stessi precari posizionati davanti all'edificio della Regione all'interno di una tenda."Uno dei nostri amici e colleghi che da domenica presidiano il palazzo della Presidenza della Regione ed è in sciopero della fame - si legge in una nota dei precari - è stato portato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Civico a causa delle sue condizioni di salute. Per combattere la sua battaglia per il diritto al lavoro, Pietro aveva sospeso le sue cure mediche. Di ciò erano informati tutti. Anche la prefettura e il presidente Lombardo. La domanda è sempre e solo una. Dobbiamo morire per fare valere i nostri diritti?".Nel frattempo gli altri quattro precari - Calogero Fantauzzo, Giovanni Bologna, Agata Calcavecchia e Pietro Prester - non hanno intenzione di fermare lo sciopero, avviato davanti palazzo d'Orleans all'indomani della Assemblea nazionale di Palermo dove sono emersi tutti i limiti dell'approvazione del regolamento di accesso ai cosiddetti contratti di disponibilità contenuto nel decreto legge `salva-precari' (diventato legge 167/09).In base al nuovo regolamento potranno accedere agli ammortizzatori statali solo coloro che nello scorso anno firmarono supplenze nella scuola per almeno 180 giorni: un provvedimento che secondo le stime fornite dai supplenti, a fronte di 1.800 contratti i supplenti rimasti senza lavoro in Sicilia, lascerebbe senza indennità oltre 5.000 precari della regione.

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