Scienza/ 'Pneumatici' di vimini per costruire Stonehenge

Scienza/ 'Pneumatici' di vimini per costruire Stonehenge La teoria di un ingegnere britannico

Roma, 3 dic. (Apcom) - Forse Stonehenge custodisce un segreto in meno. Una nuova teoria, suffragata da prove pratiche, sembra spiegare come sia stato possibile ai nostri antenati del neolitico trasportare pietre che pesano fino a 50 tonnellate. Ad elaborarla, come riferisce il Daily Mail, un ingegnere, ex presentatore della BBC: secondo Garry Lavin chi ha edificato Stonehenge si è servito di una sorta di grosso cesto di vimini, una specie di pneumatico preistorico, dentro cui per far rotolare gli enormi massi (alcuni provengono da colline a circa 30 km dal sito, altri addirittura dal Galles, a circa 200 km).Secondo la ricostruzione di Lavin, il 'cesto' venne intrecciato attorno alle pietre tessendo rami di salice e ontano, creando una struttura leggera che può essere facilmente spostata da 4 o 5 uomini e che, afferma, sarebbe in grado di galleggiare. Lo strumento, inoltre, era completato riempiendo lo spazio tra il cilindro di vimini e la pietra con rami più sottili, in grado di aumentarne le performance: aiutano a distribuire il carico e danno elasticità, come un moderno pneumatico, e contribuiscono alla galleggiabilità. Lavin ha provato a testare le sue teorie, riuscendo a spostare con questo metodo, e con l'aiuto di alcuni assistenti, una grossa pietra da una tonnellata.

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