San Raffaele/ Testimone: ho spostato la pistola per rianimare Cal

San Raffaele/ Testimone: ho spostato la pistola per rianimare Cal Cal nei giorni scorsi era amareggiato per attacchi stampa

Milano, 19 lug. (TMNews) - La pistola nell'ufficio di Mario Cal, morto suicida ieri mattina, è stata spostata dal corpo solo nel disperato tentativo di rianimarlo. E' quanto ha spiegato ieri notte al pubblico ministero Maurizio Ascione l'addetto alla sicurezza autore del gesto, su cui la procura voleva appunto chiarimenti. "Dovevo tantissimo a quell'uomo che mi ha assunto in quella struttura, tenevo a lui più che a mio padre" ha riferito V.A.C che ha poi spiegato come "istintivamente", dopo lo sparo, ieri mattina si sia gettato sul corpo di Cal nel disperato tentativo di rianimarlo. In quei concitati momenti, ha raccontato, ha allontanato la pistola con un calcio, per poi metterla in un sacchetto nel timore partissero altri colpi. L'addetto ha poi ricordato gli ultimi giorni dell'ex braccio destro di Don Luigi Verzé.Una decina di giorni fa, ha raccontato, Cal gli aveva parlato della situazione del San Raffaela dicendogli che lui avrebbe preferito l'aiuto di Giuseppe Rotelli (mal visto a suo dire dal personale medico per timore di tagli del personale), mentre Don Verzè preferiva rivolgersi al Vaticano. Il 72enne, "negli ultimi 15/20 giorni" sarebbe stato "più spento, taciturno e abbattuto del solito". Ad amareggiarlo, la preoccupazione per i debiti e l'inadempienza dei fornitori, oltre che gli attacchi sui giornali che lo indicavano come responsabile del dissesto. A fronte del tentativo di rincuorarlo, ha ricordato l'addetto, Cal avrebbe risposto "di fronte a certi attacchi non si può proprio fare nulla". Un atteggiamento più dimesso del solito. Questo ha descritto V. A.C. pur sottolineando che l'ex vicepresidente del San Raffaele sarebbe stato ancora fiducioso di risollevare le sorti della struttura.

apcom

Martedì 19 Luglio 2011

San Raffaele/ Testimone: ho spostato la pistola per rianimare Cal

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