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Lunedì 13 Dicembre 2010
Salta ultima mediazione, domani il verdetto Camera su sfiducia
Salta ultima mediazione, domani il verdetto Camera su sfiducia Bossi-Berlusconi:fiducia o elezioni.Pallottoliere prossimo a pari
Roma, 13 dic. (Apcom) - Maratona di interventi nelle aule di Camera e Senato, riunioni a staffetta in corridoi e uffici alla Camera e al Senato. Il primo giorno di confronto parlamentare è il giorno che Berlusconi apre con l'annunciato "appello ai moderati" in Senato a evitare la "follia di una crisi al buio", dicendosi pronto a discutere e integrare il programma per allargare l'attuale maggioranza, a composizione e premier invariati, in direzione Udc. Una offerta che Fini, tramite i duri di Fli Bocchino, Urso, Della Vedova e Casini ci mettono poco a respingere."Se Berlusconi si dimette prima del voto alla Camera vuol dire che crede a quello che ha detto, altrimenti sono chiacchiere", dice il leader Udc pochi minuti dopo l'appello del Premier. E la risposta di Casini diventa la chiave con cui Gianfranco Fini tenta di ricucire il possibile strappo interno a Fli dove Silvano Moffa - che va e vienne per tutto il giorno dallo studio del presidente della Camera a incontri con i dirigenti Pdl - tenta fino all'ultimo di ricomporre con il Pdl.In un documento unitario di Fli che direttamente a Berlusconi viene portato da Moffa e Urso si chiede esattamente questo: le dimissioni del premier fra il voto del Senato e quello della Camera, in cambio all'impegno nero su bianco a sostenere poi al Quirinale il reincarico e non altri nomi.E' allora Umberto Bossi, già tiepido sin dal mattino sulleaperture di Berlusconi in direzione Udc, a chiudere i giochi,ancora prima che sia il Pdl a rispondere all'ultima mediazionedei pontieri finiani: "Berlusconi - annuncia Bossi comparso adhoc in Transtlantico- non si dimette: si va al voto domani allaCamera e al Senato . E otterrà la fiducia". Praticamente lestesse parole che dice Berlusconi ai suoi e che Paolo Bonaiutiformalizza alla stampa.La replica serale di Berlusconi alla Camera diventa quasi un atto dovuto. Per lo più rilegge il discorso del Senato, appello ai moderati compreso. Ma questa volta rivolto individualmente ai parlamentari Fli. "Non è in gioco la mia persona....", dice fra un boato di 'nooooo' delle opposizioni. Mentre il pallottiere ricominicia a girare: un voto in più per la sfiducia se le tre puerpere (Bongiorno,Mogherini, Cosenza) si presenteranno a votare e dopo che diventa pubblico anche il sì alla sfiducia di Paolo Guzzanti. Ma che torna presto un voto di parità 313 a 313 (ed in caso di parità la sfiducia non è approvata) quando Maria Grazia Siliquini alla riunione serale di Fli con Fini non si presenta. In assenza di intese politiche robuste, del verdetto finale della Camera, fra le 12 e le 13 di domani, resta prevedibile solo l'orario.
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