Sakineh/ Giallo sulla data della liberazione

Sakineh/ Giallo sulla data della liberazione Foto che la ritraggono in casa risalgono al 5 dicembre

Roma, 9 dic. (Apcom) - L'annuncio della liberazione di Sakineh Moahmmadi-Ashtani, la 43enne iraniana condannata a morte per lapidazione, giunge come un fulmine a ciel sereno ma - a parte la mancanza di una conferma ufficiale della notizia - un ulteriore mistero è dato dal fatto che le primo foto che la ritraggono di ritorno a casa risalirebbero al 5 dicembre scorso.Sono giunte infatti in quella data le foto inviate dalla tv iraniana a tutte le agenzie internazionali che specificavano che la donna si trovava nella città di Osku, nella sua casa, per una intervista con il canale in lingua inglese della tv, senza dare altri dettagli. Risalivano al giorno precedente invece alcune foto di Sakineh con il figlio, che sarebbe stato anche lui rilasciato assieme all'avvocato e a due giornalisti tedeschi. Il sito del quotidiano O Globo proclama che si tratta delle "prime foto dopo la liberazione".Sembrerebbe dunque che il rilascio sia avvenuto già alcuni giorni fa, e la notizia dell'ong tedesca "Commissione Internazionale contro la morte per lapidazione" sia stata diffusa solamente a giochi ormai fatti.L'ultima (presunta) apparizione pubblica di Sakineh risaliva al 16 novembre scorso, quando in un'intervista concessa alla televisione di Stato iraniana una donna identificata come Sakineh aveva ammesso le sue colpe definendosi una "peccatrice", e facendo quindi temere che un'esecuzione fosse imminente.Secondo l'ong tedecsa a convincere Teheran sarebbero state le rpessioni diplomatiche di numerosi Paesi occidentali fra cui l'Italia: il ministro degli esteri Franco Frattini, appresa la notizia della liberazione, ha definito quello di oggi "un grande giorno per i diritti umani".

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