Pisanu sul palco del Terzo Polo, Casini: Nessun governo senza Pd

Pisanu sul palco del Terzo Polo, Casini: Nessun governo senza Pd Leader Udc archivia ipotesi Letta:Serve personalità indipendente

Roma, 6 nov. (TMNews) - Disponibili sì ma solo se c'è anche il Pd perché è da "irresponsabili" pensare di dare vita a un governo che abbia il difficile compito di ricostruire il paese "emarginando quella parte del mondo politico che piùdirettamente rappresenta la realtà del mondo operaio e delsindacato". All'indomani della "bellissima e dignitosa" manifestazione del partito di Pier Luigi Bersani a piazza San Giovanni, Pier Ferdinando Casini, seppellisce una volta per tutte l'ipotesi di un nuovo esecutivo di centrodestra allargato solo all'Udc e magari guidato da Gianni Letta. "Servono - spiega Casini - personalità indipendenti e serie, riconosciute a livello internazionale, che vengano a darci una mano qui perché abbiamo un'impresa comune: salvare l'Italia".Parole, quelle di Casini alla convention del Terzo Polo 'Per rifare l'Italia', organizzata dall vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, al Salone delle Fontane all'Eur, che evocano il nome di Mario Monti su tutti. Il leader Udc le pronuncia davanti ai suoi 'alleati' Gianfranco Fini e Francesco Rutelli che salgono sul palco prima di lui a ribadire che Silvio Berlusconi deve fare un passo indietro. "E' la priorità", osserva il leader di Api. "Lo faccia di lato" se preferisce, ironizza il presidente di Fli, o "in panchina": "Lui ama il calcio - osserva Fini - e sa che anche ai grandi campioni capita di finire in panchina. Può capitare di essere sostituiti perché l'esigenza della squadra è un'altra e se la squadra è l'Italia, la sua esigenza è un nuovo premier". Inutile stare lì "col pallottoliere alla ricerca di qualche pecorella smarrita: serve una svolta". Anche se martedì alla Camera, al voto sul Rendiconto, "il governo ce la fa per un voto, magari per un ripensamento dell'ultima ora, si continua non a governare ma a vivacchiare".Certo, i conti li fanno anche al terzo polo che non ha mai interrotto in questi giorni il pressing sui deputati del Pdl "in bilico". Rutelli gli rivolge un appello: "Confidiamo di avere con noi decine di parlamentari che riscoprano il gusto, il coraggio, il valore della libertà". Con loro oggi all'Eur intanto c'è Beppe Pisanu. Uscito allo scoperto settimane fa, è ancora nel gruppo del Pdl al Senato ma oggi, dal palco della kermesse terzopolista, ribadisce l'invito a Berlusconi a contribuire alla nascita di un governo di unità nazionale, "una scelta obbligata" ormai. Si definisce un "tradito" più che un traditore come ha bollato il premier i 'dissidenti' del Pdl e al premier dice che "il paradigma italiano non sono i ristoranti affollati ma le mense della Caritas che si riempiono di nuovi poveri, l'umiliazione internazionale del nostro paese non ha precedenti nella storia della Repubblica e l'ostilità crescente dei mercati ce la siamo creata noi con i nostri errori". Pisanu confida "nell'intelligenza di Berlusconi e nella coerenza politica dei colleghi del Pdl che non si rassegnano al peggio e mettono avanti a tutto l'interesse dell'Italia". L'accoglienza per il presidente della commissione Antimafia è calorosissima. "Sei già idealmente in questa famiglia che in molti casi è la tua famiglia", gli dice Fini. Dalla platea gli urlano "Torna a casa!". Lui, Pisanu, annuisce ma non si sbilancia: "Ci siamo capiti".

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