Pd/ Renzi presenta'Prossima fermata Italia': D'Alema-Bindi a casa

Pd/ Renzi presenta'Prossima fermata Italia': D'Alema-Bindi a casa Da venerdì a domenica convention dei quarantenni 'rottamatori''

Roma, 2 nov. (Apcom) - "Basta con gli stessi volti da vent'anni. Cambiamo facce, idee, proposte. Non si puo' fare politica tutta la vita. Bindi e D'Alema, andate a casa". Il sindaco Pd di Firenze Matteo Renzi, presenta senza perifrasi la convention 'Prossima fermata Italia' che da venerdì a domenica ospiterà a Firenze quella che ormai è ribattazzeta 'la corrente dei rottamatori' quarantenni dei democratici. Cob lui, fra gli altri, Pippo Civati e Deborah Serracchiani"Berlusconi, Fini, Veltroni e D'Alema hanno avuto la loro chance di cambiare le cose: ora - dice Renzi al settimanale Mondari 'Chi' - basta. Guardiamo l'Inghilterra: Ed Miliband e David Cameron hanno preso il posto di quelli che c'erano prima. In Italia, chi perde resta li' e poi si ripresenta. Ho proposto che si taglino metà dei parlamentari e che ciascuno di loro a sua volta si dimezzi lo stipendio"."La parola programma - spiega Renzi sulla convention di Firenze al quotidiano on line di Luca Sofri 'Post' -ci piace poco, fin dai tempi delle 281 pagine dell`Unione. Ma non è questo il punto. Il punto è che il programma non c`è. La nostra manifestazione non è un talk show dove ci sono tracce già decise e applausi telecomandati. E chiunque voglia è invitato a mettersi in gioco".Niente scaletta, parola a tutti purchè non subrette-igieniste"L`idea di iniziare con un ottantenne gagliardo ci esaltava molto - aggiunge Renzi - e il bello è che ne avremmo anche trovati una mezza dozzina capaci di farci sognare. Ma abbiamo deciso che non ci saranno relazioni introduttive: chi sentisse una struggente nostalgia dalla serie 'Adesso la parola al compagno Tizio per la relazione introduttiva' e vai con quarantadue cartelle in Times New Roman dieci, può evitare di venire alla Leopolda"."Il nostro obiettivo - prosegue il sindaco di Firenze - è confrontarci su quello che serve all`Italia e su come ridare dignità alla parola politica. Per questo giocheremo sulle parole. Anziché il tavolo dei moderatori sul palco, ci sarà una postazione-consolle a fianco. E l`incontro sarà condotto come se fosse una lunga diretta radio. Ciascuno dei relatori partirà da una parola: il proprio contributo all`iniziativa. Da quella parola ciascun relatore partirà per dire la sua. Su ogni parola, proposta, idea, sarà possibile dibattere non solo intervenendo, ma anche partecipando alla discussione che faremo in tempo reale dalla consolle e su Facebook"Renzi sottolinea che a Firenze potranno "parlare proprio tutti, l`unica eccezione sarà fatta per le nipoti di un qualsiasi presidente egiziano qualora siano nate dopo il 1990 cui impediremo di parlare se non vengono accompagnate dall`igienista dentale o a scelta dall`igienista mentale. Si può parlare di tutto? No, è democraticamente proibito parlare delle recentissime divisioni tra dalemiani e veltroniani, un fatto inedito, un`autentica novità della politica italiana. Diciamo che è democraticamente proibito parlar male dei leader della sinistra: meglio non parlarne proprio e concentrarci sull`Italia che vogliamo"."Chiuderemo - racconta ancora il giovane sindaco di Firenze- con due documenti. Il primo è una sorta di vocabolario della speranza, che riunisca le parole che ci stanno arrivando in queste ore via email e quelle che pronunceremo insieme. Sarà il testo di buon senso su cui lavorare per le settimane che verranno. Il secondo è la carta di Firenze: il senso di ciò che ci unisce".(segue)

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