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Giovedì 24 Settembre 2009
Onu, stampa araba divisa sul discorso di Barack Obama
Onu, stampa araba divisa sul discorso di Barack Obama Moderati: 'blocca insediamenti'; anti-occidentali: 'è un debole'
Roma, 24 set. (Apcom) - Contrastanti i commenti della stampa araba di oggi sul discorso tenuto ieri dal presidente americano alla 64esima dell'Assemblea generale delle Nazioni Uniti: al giudizio positivo dei quotidiani moderati che mettono l'accento sull'illegittimità espressa dal capo della Casa Bianca sul proseguimento degli insediamenti israeliani, si oppone il tono di fuoco usato da quella anti-occidentale contro il capo della potenza americana considerato "un debole".Riferendosi al primo discorso tenuto da Obama alle Nazioni Unite, al Sharq al Awsat, foglio panarabo di proprietà saudita edito a Londra, scrive che "solo un giorno dopo il suo incontro" con il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, Obama "ha voluto ribadire che proseguire a costruire insediamenti nella Cisgiordania è illegittimo". Tuttavia, il giornale riporta le critiche dei palestinesi "alle sue parole sulla sua determinazione di riconoscere "l'ebraicità dello stato di Israele" da parte degli arabi.Sulla stessa lunghezza d'onda è la stampa ufficiale egiziana: Al Ahram, il più diffuso quotidiano egiziano apre con lo stesse parole di 'al Sharq al Awsat': "Obama: proseguire a costruire colonie israeliane è illegittimo" e sottolinea nel commento "l'impegno del suo Paese di incoraggiare la pace in Medio Oriente".Di tenore diametralmente opposto, sono i toni usati dalla stampa anti-occidentale. Su tutti, Assafir, quotidiano libanese vicino agli Hezbollah sciiti filo iraniani. Con un fondo intitolato, "Caduta di Obama", l'editorialista siriano Sati Nouriddine, esordisce con parole di fuoco: "dopo averlo sentito ieri da New York - scrive -, coloro che prima avevano mostrato favore nei confronti presidente americano Barack Obama per il suo colore di pelle; per le sue radici musulmane, per il suo linguaggio accattivante; per il sorriso di sua moglie Michel faranno fatica a credere alle loro orecchie: si è visto un uomo che rappresenta l'apice dell'ipocrisia e della malvagità, per non dire del suo sommo inganno. Un uomo dall'immagine diversa di cui gli americani avevano bisogno per poter diffondere l'idea di un presunto cambiamento che ad alcuni ingenui è parso come se fosse una vera rivoluzione". Le colpe del capo della Casa Bianca, "è l'infinita debolezza" che lo renderebbe "incapace" di imporre a Israele neanche "bloccare gli insediamenti".
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