Olimpiadi 2020/ Cacciari: Roma è scelta di vecchiume e decadenza

Olimpiadi 2020/ Cacciari: Roma è scelta di vecchiume e decadenza "Non è decisione politica ma sintomo della situazione culturale"

Roma, 20 mag. (Apcom) - Non una scelta politica, ma una decisione legata al "vecchiume" e ad una reale "decadenza culturale e politica". Così Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, ha commentato la decisione del Coni di bocciare il progetto veneto assegnando a Roma l'incarico della candidatura italiana alle Olimpiadi del 2020. "A mio avviso non mancava nessun requisito, ma la cosa non mi ha stupito perché l`atteggiamento non è stato favorevole a Venezia fin dal primo momento", ha detto Cacciari sollevando sospetti: "E' una decisione conservatrice, miope, inerziale, scontata, nel senso negativo del termine. È una delle tante dimostrazioni che in questo Paese non si è in grado di fare delle scelte originali, innovative, coraggiose. È un sintomo della lentezza con cui questo Paese affronta complessivamente i suoi problemi - ha affermato Cacciari a Sky Sport - problemi di innovazione, di trasformazione, in tutti i campi. Quindi la scelta è scontata. Roma è la grande città, la capitale. C`è già lo stadio Olimpico. Allora dove vuoi andare a Venezia? Perché vuoi andare nel Veneto, in periferia? È il solito centralismo romano, il solito romano centrismo. Non si modifica nulla alla faccia della Lega, del Nord. C`è un po` di amarezza perché la scelta di Roma è sintomo di questa situazione culturale e politica del Paese che è di assoluta decadenza".Secondo Cacciari la decisione del Coni non è legata ai "salotti romani" citati ieri da alcuni sostenitori della candidatura veneziana. Il problema è invece culturale: "Ma no, no. Non è una scelta politica. Con quello che conta la Lega nel Governo, avrebbe dovuto passare anche Legnago, non so. E' una scelta di vecchiume, vecchiume, vecchiume. È Roma, c`è solo Roma. Se si fa qualcosa è Roma - ha detto ancora l'ex sindaco di Venezia - se devi fare politica devi stare a Roma, i Ministeri sono a Roma, le Olimpiadi sono a Roma. Poi, che a Roma funzioni tutto più o meno non importa. Ci fanno le celebrazioni: il Nord est, il motore del Paese, lo sviluppo, gli imprenditori. In questo Paese continuano a contare i Ministeri e Roma, alla faccia della Lega e delle chiacchiere di certe forze politiche, cosiddette padane, con cui ci rompono le scatole da anni a vanvera. Ogni volta che c`è da decidere qualcosa, si torna lì".Cacciari ha spiegato infine che Venezia, secondo il Coni bocciata per via dei criteri del Cio, aveva tutti i requisiti per ospitare un'edizione dei Giochi. "Tutti, stratutti. Ho letto addirittura non c`era la sicurezza sulle calli e dei canali. Ma l`abbiamo spiegato in lungo e in largo che non è che l`Olimpiade si facesse in Piazza San Marco. Piazza San Marco è una grande attrazione per il pubblico - ha ricordato Cacciari - ma le Olimpiadi le avremmo sistemate nel Comune di Venezia, quasi tutto nel Comune di Venezia, che è anche Marchera, Mestre, Tessera eccetera. Era una scelta coraggiosa, innovativa, la prima Olimpiade fuori dalla megalopoli. A Venezia, una città del mondo estranea a questo discorso del grande, grandissimo, monumentale, che è vecchio. È decrepito questo gusto per le Piramidi, che ha dominato anche alle ultime Olimpiadi di Pechino. La gente ne ha le palle piene di questo pseudo-moderno, pseudo-futuro, che invece è quanto di più vecchio si possa immaginare. Era una scelta innovativa, nuova, coraggiosa. Anche un rischio, se vuole. Ma gli organismi giovani sanno assumere rischi. Invece inerzia, inerzia, burocrazia, Ministeri, come il Coni. Io ho conosciuto tutte persone stimabilissime, anche amici, anche divertenti, ma Ministeri, Ministeri. Questa è Roma e questa è l`Italia. Il mio pessimismo è quasi cosmico sul futuro di questo Paese".

apcom

Giovedì 20 Maggio 2010

Olimpiadi 2020/ Cacciari: Roma è scelta di vecchiume e decadenza

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