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Giovedì 08 Ottobre 2009
Nobel/ Pace, a Oslo comitato ha deciso all'ultimo momento
Nobel/ Pace, a Oslo comitato ha deciso all'ultimo momento Numero record di candidature, venerdì l'annuncio del prescelto
Oslo, 7 ott. (Apcom) - Il comitato del Nobel norvegese ha aspettato fino all'ultimo momento per scegliere, fra il numero record di 205 candidature, il vincitore del premio Nobel per la Pace che sarà annunciato ufficialmente venerdì. La scelta è arrivata infatti solo lunedì quando il comitato si è riunito una ultima volta.Il suo segretario, Geir Lundestad, ha detto all'Afp: "Abbiamo raggiunto una decisione". "Abbiamo fatto più riunioni del solito perché questa volta c'era un enorme numero di candidati. Inoltre due nostri membri sono nuovi e poi ci teniamo ad utilizzare il tempo a nostra disposizione per fare la scelta giusta", ha spiegato.L'assenza di un grande favorito complica seriamente i pronostici, già difficili normalmente per il segreto che circonda l'identità dei candidati. Sono solo note le candidature che i promotori - parlamentari, ministri, ex premi Nobel, accademici e lo stesso comitato dei Nobel- hanno scelto di lanciare pubblicamente. Alla scadenza del primo febbraio erano stati proposti i nomi dei presidenti americano Barack Obama e francese Nicolas Sarkozy."Il comitato del Nobel è sotto una certa pressione per ritornare ad una concezione più classica della pace", afferma il direttore dell'Istituto norvegese di Affari internazionali (Nupi), Jan Egeland, ex coordinatore dei soccorsi d'urgenza dell'Onu.Nel corso del tempo, il campo del Nobel si è infatti considerevolmente esteso fino ad includere la difesa dell'ambiente, la lotta contro i cambiamenti climatici e la povertà."Il comitato del Nobel dovrebbe per questo prendere in considerazione il conflitto più sanguinoso dalla Seconda guerra mondiale, nella Repubblica democratica del Congo", aggiunge Egeland, che ha proposto il medico Denis Mukwege, fondatore dell'ospedale di Panzi che accoglie le donne vittime di violenze sessuali.Anche gli sforzi per mettere al bando le bombe a grappolo o a frammentazione, che fanno stragi fra i civili, potrebbero valere il Nobel. La Coalizione contro le bombe a frammentazione (Cmc) o l'Ong Handicap International hanno giocato un ruolo attivo nel trattato che vieta bando questi armamenti, adottato da un centinaio di Paesi ma non dai principali produttori come Stati Uniti, Russia e Cina.Per Kristian Berg Harpviken, direttore dell'Istituto di ricerca sulla pace di Oslo (Prio), è "altamente probabile" che il Nobel vada "ad una persona o ad una organizzazione impegnata nella risoluzione di conflitti imperituri". Le sue preferenze vanno alla senatrice colombiana Piedad Cordoba, che lavora per la fine della guerra civile nel suo Paese, al principe Ghazi Bin Muhammad Bin Talal di Giordania, paladino del dialogo interreligioso, e al medico donna Sima Samar, avvocato dei diritti umani in Afghanistan."Speriamo da lungo tempo che il premio sia assegnato ad un difensore dei diritti umani russo. L'Ong Memorial o la militante Svetlana Gannoushkina sarebbero degli ottimi candidati", afferma Bjoern Engesland, presidente per la Norvegia del comitato Helsinki per i diritti umani.Il dissidente cinese Hu Jia, il Primo ministro dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai, il bonzo e dissidente vietnamita Tchich Quang Do, l'avvocatessa cecena Lidia Iussupova e l'ex ostaggio franco-colombiano Ingrid Betancourt sono fra i favoriti dei bookmakers. L'anno scorso, il premio - una medaglia d'oro, un diploma e un assegno da un milione di euro - è stato conferito all'ex presidente e mediatore finlandese Martti Ahtisaari.(con fonte Afp)
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