Napolitano torna sull'emergenza carceri: Costituzione negata

Napolitano torna sull'emergenza carceri: Costituzione negata Poi incontra Severino. Allo studio misure contro sovraffollamento

Roma, 24 nov. (TMNews) - Dopo la riforma della legge sulla cittadinanza, Giorgio Napolitano segna in rosso un altro punto dell'agenda politica del paese. Il presidente della Repubblica torna a parlare dell'emergenza carceri in un messaggio alle Associazioni di volontariato penitenziario (Seac), in occasione del 44esimo convegno dell'organizzazione. La condizione carceraria, sottolinea Napolitano, "troppo spesso appare distante dal dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena e sul rispetto dei diritti e delle dignità delle persone".Un appello come tanti lanciati dal presidente della Repubblica sul sovraffollamento degli istituti di pena. Tanti, perchè quasi nulla finora è stata la risposta da parte di governo e Parlamento. L'ultimo provvedimento approvato sul tema, praticamente un anno fa, fu il cosiddetto 'svuotacarceri', che consentiva la detenzione domiciliare per chi doveva scontare condanne inferiori a un anno. Ma evidentemente si è dimostrato inefficace ai fini della risoluzione dell'emergenza. Dopo i moniti lanciati quest'estate ("Ripugna la condizione attuale delle carceri e dei detenuti", ha detto Napolitano nel suo intervento al Meeting di Rimini), il capo dello Stato torna sulla questione. E non sfugge che lo faccia alla luce di un nuovo governo, quello guidato da Monti.Solo qualche giorno fa, tornando a ribadire la necessità di una riforma della legge sulla cittadinanza agli immigrati, Napolitano ha rimarcato quanto l'obiettivo sia praticabile, ben più che in passato, con il nuovo esecutivo. In quanto il sostegno bipartisan di cui gode in Parlamento favorisce il dialogo tra schieramenti. Ora, appare di tutta evidenza che le possibilità di arrivare ad una riforma della cittadinanza potrebbero essere maggiori rispetto a quelle che porterebbero ad un provvedimento sulle carceri. Ma non è detta l'ultima.Nel pomeriggio, il presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale il ministro della Giustizia, Paola Severino. Sembrerebbero esclusi provvedimenti radicali tipo amnistia o indulto, per i quali sarebbe necessaria una maggioranza di due terzi del Parlamento. Ma, a quanto si apprende da fonti vicine al ministro, questo esecutivo potrebbe mettere in cantiere 'misure di alleggerimento' delle carceri. Basterebbe mandare avanti proposte già presentate in Parlamento. Solo per fare alcuni esempi, ci sarebbe quella sull'archiviazione delle fattispecie di 'reato tenue', avanzata dal Democratico Tenaglia; o magari insistere sulla via della depenalizzazione, da sempre rimarcata dall'ex Guardasigilli, Nitto Palma; o magari ritornare su uno svuotacarceri più efficace.Al di là di cosa verrà fuori, l'appello di Napolitano sulla condizione carceraria è un altro segnale che accende luci diverse da quelle dell'emergenza economica sul governo Monti. Ferma restando la necessità di affrontare la crisi con misure da approvare in tempi rapidi. Anche oggi, parlando a Palazzo dei Marescialli alla cerimonia di insediamento del direttivo della Scuola superiore della magistratura, il capo dello Stato ha sottolineato il "momento particolarmente difficile e complesso per la vita del paese e per il contesto europeo nel quale il nostro paese si muove".

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