apcom
Giovedì 08 Ottobre 2009
Mondiali di nuoto, piscine sotto sequestro e accuse a dirigenti
Mondiali di nuoto, piscine sotto sequestro e accuse a dirigenti Indagine per abusi edilizi. Coinvolti Malagò e Rinaldi
Roma, 8 ott. (Apcom) - Atleti a casa, palestre ancora fresche di vernice chiuse, spogliatoi off-limits, parcheggi con vista su prati verdi e campi da calcetto bloccati. L'esecuzione del decreto di sequestro, di strutture ritenute abusive di 11 circoli sportivi della Capitale, è stato oggi per il nucleo di polizia giudiziaria dei vigili urbani un viaggio nelle abitudini di sportivi, dilettanti o meno, nella giornata cadenzata da pranzo leggero e pomeriggio in acqua o sul campo, agli ordini dell'allenatore. E' una inchiesta destinata a far discutere quella dei pubblici ministeri Sergio Colaiocco e Delia Cardia.Vuoi perché l'accusa di aver costruito senza permesso è rivolta a rappresentanti della cosiddetta Roma-bene e vuoi perché sarà ben difficile, codice alla mano, far tornare tutto a ieri, a quando si poteva usufruire di quelle cubature tanto desiderate, di quelle stanze autorizzate forse male e troppo in fretta. E così i Mondiali di Nuoto Roma 2009 rischiano di essere ricordati per i problemi con la legge, invece che per i record di questo o quel campione.Il provvedimento emesso dal gip Donatella Pavone è un elenco che individua rappresentanti legali e norme che sarebbero state contravvenute. Le ipotesi d'accusa vanno, a seconda delle singole posizioni, dalla violazione di vincoli paesaggistici a quelli urbanistici. Reati da poco, dal punto di vista penale. Ma che in questa situazione è un bel problema per club esclusivi con soci dai nomi altisonanti, "dove so' tutti presidenti de qualcosa", come diceva un giardiniere in un film dei Vanzina di tanto tempo fa. I sigilli, materialmente devono esser posti entro le 24 di oggi alle strutture ancora in fase di edificazione nei circoli Roma 70, Polisportiva Parioli Tiro a Volo, Roma Team Sport, Polisportiva Città Futura. Ma anche a quei manufatti già ultimati, all'Acqua Aniene, al Cristo Re, all'Axa Immobil sport, al Real sport village, all'Associazione Agepi, al Villa Flaminia e allo Sport 2000.Nel fascicolo sono stati iscritti una trentina di nomi, tutti responsabili delle strutture finite nel ciclone giudiziario.Quello più importante è quello del capo dell'organizzazione della rassegna iridata natatoria, Giovanni Malagò. Il gip aveva già disposto nei mesi scorsi il sequestro di impianti (dal 15 settembre scorso diventato definitivo dopo l'uso concesso per i mondiali di nuoto) in altri quattro circoli capitolini: Salaria Sport Village, Tevere Remo, Gav New City, Flaminio Sporting Club. In questo filone è coinvolto il Commissario dei Mondiali, Claudio Rinaldi.Dopo i via libera del Comune, in estate, sembrava tutto risolto.Ma per aggirare l'ostacolo delle autorizzazioni e delle deliberemancanti servirebbe una legge regionale e forse anche unanazionale. Sinora la istanze per il dissequestro sono staterimandate al mittente. Anche se gli avvocati, delle variestrutture, non disperano e ritengono che alcune imposizionigiuridiche possano essere risolte.Gli inquirenti, oltre che sulle presunte violazioni edilizie contestate, stanno lavorando anche su presunti abusi commessi all'epoca della gestione dall'ex commissario di Roma 2009, Angelo Balducci, oggi presidente del consiglio superiore del lavori pubblici. La parte che lo chiamerebbe in causa riguarda il Salaria Sport Village di Settebagni. Il circolo, guidato dal figlio di Balducci, Filippo, è stato realizzato anche dall'acquisizione di terreni agricoli in zona ritenuta dalla Procura a rischio esondazione del Tevere. In passato la questione era stata oggetto di diverse denunce di associazioni ambientaliste ed interpellanze.L'avvocato Riccardo Olivo, legale della Polisportiva Parioli Tiro a Volo, ha spiegato: "Viene contestato un reato edilizio, forse riguardante le modalità di autorizzazione a costruire, un vizio di forma e non di merito. Vedremo di riuscire a ottenere il dissequestro, altrimenti presenteremo ricorso al tribunale del riesame. In questo momento stanno subendo un danno le centinaia di bambini che usano le piscine in convenzione con le loro scuole". La strada è in salita. La speranza è che nei prossimi giorni venga concesso almeno un utilizzo parziale delle sole strutture sportive.081845 ott 09
© RIPRODUZIONE RISERVATA