Mediaset/ Rifare rogatoria finita a Monaco a giudice sbagliato

Mediaset/ Rifare rogatoria finita a Monaco a giudice sbagliato Si allungano i tempi del processo per i diritti tv

Milano, 30 nov. (Apcom) - Una rogatoria finita a Montecarlo nell'ufficio giudiziario sbagliato rischia fortemente di allungare i tempi del processo sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset dove tra gli imputati ci sono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.Nell'udienza di oggi ha preso la parola l'avvocato Roberto Pisano, difensore dell'uomo d'affari di origine egiziana Frank Agrama del quale Berlusocni sarebbe stato il socio occulto, e ha prodotto la sentenza della corte d'Appello monegasca che ha interrotto la rogatoria dall'Italia dichiarando nulli gli atti fin lì compiuti, perchè a condurre l'istruttoria non doveva essere il giudice istruttore ma il tribunale dal momento che i testimoni andavano sentiti nel contraddittorio tra le parti e alla presenza di pm e difensori.Il pm Fabio De Pasquale ha obiettato: "La rogatoria era stata impostata in quel modo dalle autorità monegasche. Sono loro che evidentemente ci hanno ripensato. Si tratta di un atto di grave scortesia nella collaborazione internazionale".De Pasquale si è detto disponibile a rinunciare ai testi di Monaco. Il difensore di Agrama ha chiesto ai giudici di riattivare la richiesta di assistenza giudiziaria "e nel caso sia impossibile eseguirla prestiamo il nostro consenso alla rinuncia ai testimoni".Il presidente Edoardo D'Avossa ha detto che il collegio si riserva la decisione fino alla prossima udienza del 14 dicembre e che eventualmente sarà attivato il magistrato di collegamento per capire che cosa era accaduto.La decisione della corte d'Appello di Montecarlo non è recentissima, recando la data dell'agosto del 2008 e l'avvocato Pisano ne aveva avuto copia solo a settembre. Ma il 26 settembre il processo veniva sospeso per l'entrata in vigore del lodo Alfano poi annullato dalla Corte Costituzionale. Per cui quella di oggi era la prima occasione utile per porre la questione, considerando l'assenza di Pisano alla scorsa udienza a causa della concomitanza con il processo Parmalat a Parma.Accusa e difesa hanno poi discusso su quali testi sentire nell'ambito del processo Confalonieri, riunificato al troncone principale. I testi indicati dalla difesa sono più numerosi rispetto a quelli del pm al fine di mettere a pari la posizione del presidente di Mediaset con quella degli altri imputati. "Quando Confalonieri era imputato in questo processo prima di essere prosciolto per prescrizione rispondeva di falso in bilancio e non di frode fiscale come adesso" ha spiegato l'avvocato Vittorio Virga.

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