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Sabato 24 Ottobre 2009
Marrazzo/ Davanti al gip i 4 carabinieri fermati
Marrazzo/ Davanti al gip i 4 carabinieri fermati Interrogatorio di convalida. Legale: il maresciallo Tamburrino va scarcerato
Roma, 24 ott. (Apcom) - E' iniziato questa mattina l'interrogatorio di convalida dei quattro carabinieri fermati per un presunto ricatto al presidente della regione Lazio Piero Marrazzo. Gli atti si svolgono nel carcere di Regina Coeli. Il gip Sante Spinaci ascolterà gli indagati Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Antonio Tamburrino e Nicola Testini.L'avvocato Mario Griffo, difensore di Tamburrino ha spiegato:"Il mio assistito è accusato della ricettazione del cd con ilvideo delll'incontro tra Marrazzo e un transessuale e di omessadenuncia rispetto proprio alla provenienza illecita di quelfilmato". Il penalista ha poi aggiunto: "Chiederò la nonconvalida del fermo e la non applicazione di alcuna misuracautelare, non c'è alcun pericolo di fuga".Il 20 ottobre il maresciallo Tamburrino, in occasione della perquisizione che ha subito, ha consegnato il compact disc rotto e il biglietto del treno che lo avrebbe dovuto portare a Milano e che era stato pagato dall'agenzia Masi, interessata all'acquisizione del video. Il 22 ottobre poi è stato riconvocato dagli investigatori e fermato. Sempre secondo quanto riferito dall'avvocato Griffo, Tamburrino, 28 anni, vive a Roma da pochi anni ed ha una carriera senza alcuna macchia.Gli indagati dovranno rispondere di estorsione, violazionedi domicilio e della privacy, rapina ai danni del governatore del Lazio che sarebbe stato ricattato perchè sorpreso con un blitz "senza nè titolo nè legge". Un incontro osè, intimo, privato avvenuto a luglio scorso, all'interno di un appartamento con una persona.L'imperativo, a piazzale Clodio, è quello della massimariservatezza. La notizia dell'indagine non sarebbe dovuta"uscire" - si sottolinea - e adesso bisogna cercare di fare lecose per bene. Ma se da una parte è chiaro che "in questa vicenda non esistono mandanti nè complotti di alcun tipo, ed il caso va inquadrato in un ambito di criminalità comune", dall'altro il ruolo giocato dalla persona che si è incontrata con Marrazzo non è chiaro. Perché se gli ultimi accertamenti sono stati veloci è anche vero che quanto subìto da Marrazzo è stato molto.Il governatore, quel giorno sicuramente terribile, è stato anche rapinato dai carabinieri infedeli dei soldi che aveva nelportafogli durante il blitz. Il fatto l'avrebbe detto lo stessoMarrazzo ai pm quando è stato sentito come parte offesa. Perquesto motivo i militari fermati devono rispondere di rapina.Stando al dossier dei Ros, quattro assegni, per un importocomplessivo di circa 50mila euro, sarebbero stati staccati dalcarnet di Marrazzo per cercare di fermare il tentativo diricatto. Assegni mai incassati e forse spariti dallacircolazione.Secondo quanto accertato il giorno del blitz due carabinieriavrebbero sorpreso Marrazzo nell'appartamento, mentre altri duesarebbero rimasti fuori in attesa. Gli accertamenti sul videocontinuano - si spiega - perché bisogna capire chi l'ha girato.L'uso che se ne voleva fare è abbastanza chiaro. Si volevaricattare il Governatore del Lazio gettandolo in uno scandalo aluci rosse. Proprio come era stato immaginato durante il periododel Laziogate, nel corso dell'ultima campagna elettorale per leelezioni regionali. Quando si voleva danneggiare la corsa diMarrazzo e di Alessandra Mussolini, candidati contrapposti diFrancesco Storace.Un detective fatto diventare spia disse in una intercettazione "Mandiamogli un viados". E quella intenzione malevola e mai realizzata è bastata per alimentare voci, diffamazioni. Per questo Marrazzo ha ringraziato gli investigatori e dato poi subito mandato ad un avvocato di tutelare la sua persona. Tornando al video in questione è stato sicuramente proposto a qualche società di produzione televisiva, forse legata a un gruppo editoriale. Di certo è stato giudicato "invendibile". Forse era destinato a Milano e sarebbe finito nelle mani di un mediatore. Ulteriori accertamenti ci saranno per la droga, di cui gli indagati hanno parlato.Dal canto suo il Governatore Marrazzo, "dispiaciuto che questa bruttissima storia veda coinvolti alcuni carabinieri", ha voluto "comunque rivolgere un ringraziamento all'Arma e allamagistratura per il lavoro svolto", ma ha sottolineato che "iltentativo di estorsione era basato su una bufala", dichiarando di non essere "mai stato oggetto di ricatto". Per il Governatore è "una vicenda surreale" e ha ribadito: "Rimango al mio posto.Continuerò con serietà e determinazione il mio lavoro finoall'ultimo giorno della legislatura". Il suo pensiero infine vaalla famiglia che "voglio preservare con tutte le forze", e daora in poi "parleranno solo i miei legali".
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