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Giovedì 08 Ottobre 2009
Lodo Alfano/Berlusconi vaglia ipotesi. Fini-Bossi:le urne no
Lodo Alfano/Berlusconi vaglia ipotesi. Fini-Bossi:le urne no Gli alleati:Andiamo avanti insieme per fare riforme e federalismo
Roma, 7 ott. (Apcom) - Un inedito asse tra Gianfranco Fini e Umberto Bossi, per stoppare immediatamente, prima ancora che arrivi la bocciatura del Lodo Alfano, ogni tentazione di ricorrere al voto anticipato: la priorità è far proseguire il cammino delle riforme, federalismo in testa, con la stessa maggioranza uscita dalle urne. E' lo stesso leader leghista a chiarire ai giornalisti, subito dopo aver pranzato con il presidente della Camera, che nessuno dei due vuole interrompere la legislatura e tornare al voto. Mentre il Presidente della Camera chiama al telefono Silvio Berlusconi, subito dopo la pubblicazione della sentenza, per assicurare che la coalizione non subirà cedimenti: andiamo avanti, mantenendo la calma, con la maggioranza uscita dalle urne, sarebbe stato il ragionamento di Fini. Dopo la sentenza, è lo stesso Silvio Berlusconi a dire che "si va avanti". Dichiarazioni accolte con soddisfazione dagli alleati, visto che fino qualche minuto prima, la posizione del premier oscillava tra la tentazione di un gesto forte, sentendosi "delegittimato" dalla sentenza, e la volontà di andare avanti per tutta la legislatura: nei minuti concitati seguiti alla pronuncia della Corte, il premier al telefono con i suoi ancora accarezzava la tentazione di un gesto di rottura, mentre a Fini assicurava di non voler interrompere il percorso.Fino a ieri si escludeva che l'incontro tra il presidente della Camera e il leader leghista potesse tenersi prima della pronuncia della Consulta, e invece all'ora di pranzo, mentre i giudici costituzionali ancora non si sono espressi ma i boatos davano per probabile la bocciatura, Bossi lascia gli uffici del suo gruppo a Montecitorio per varcare la soglia dello studio del Presidente. L'ingresso è accompagnato da toni bellicosi: se la Consulta bocciasse il Lodo Alfano "noi entreremmo in funzione trascinando il popolo". Ma all'uscita, Bossi precisa che non si tratta di elezioni anticipate: "Io non le voglio, Fini non le vuole". Anzi, "vogliamo le riforme e dobbiamo farle". Semmai, con la bocciatura del Lodo "le Regionali diventerebbero le Politiche", trasformandosi in un referendum su Berlusconi. "Il popolo si esprimerebbe su Berlusconi e Silvio vincerà, grazie anche a alleati come noi", garantisce il leader leghista.Qualche ora dopo, Fini interviene al convegno della fondazione di Montezemolo, e spiega: "Io non ho perso la speranza che questa legislatura, pur nel clima in cui ci troviamo, riesca a segnare un cambio di passo almeno sull'organizzazione della nostra Repubblica, perché alcune riforme di cui si è parlato tanto e poi non si sono realizzate devono essere necessariamente portate a compimento". E in particolare cita il federalismo:" Si può dar vita al federalismo fiscale senza il federalismo delle istituzioni? E' un'evidente incompiuta, e in Parlamento non c'è nessuno che contesta la necessità dell'ultimo anello della catena".Parole che sicuramente Bossi apprezza. Il leader del Carroccio è con Berlusconi quando arriva la decisione della Consulta. Un'ora dopo assicura ai giornalisti: "Neppure lui vuole le elezioni anticipate. Andiamo avanti, non ci piegano". La priorità di Bossi è sempre il federalismo: "Se si ferma il Governo, si ferma anche il federalismo. Figurati se può fermarsi il federalismo... Facciamo la guerra".
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