Lega/ 'La Padania' in crisi, per rilancio probabili tagli

Lega/ 'La Padania' in crisi, per rilancio probabili tagli Redazione in fermento: pezzi da giorni senza firme giornalisti

Milano, 30 nov. (TMNews) - Tagli dei costi fissi e quindi della redazione. E' questa la via più probabile per tentare di rimettere in sesto i conti in rosso del quotidiano "La Padania", fondato da Umberto Bossi nel 1996 e in crisi di vendite. Una vicenda che preoccupa, e molto, i trenta giornalisti (di cui 4 in cassa integrazione e 2 in aspettativa) del quotidiano del Carroccio, che da diversi giorni esce senza le firme dei redattori.Allo stato delle cose, la dolorosa strada dei tagli, con conseguenti licenziamenti, appare l'unica percorribile. Anche perché, almeno a sentire chi conosce bene Bossi, difficilmente il "capo", ancora legatissimo alla testata e tuttora direttore editoriale, accetterebbe una trasformazione dal quotidiano cartaceo, soluzione che si è prospettata nei giorni scosi, con una una versione a foliazione ridotta e un trasferimento sostanziale della testata su Internet.La soluzione, quindi, "è nella logica industriale". Quindi "tagli", anche attraverso incentivi all'esodo e prepensionamenti e sacrifici. Ma ancora non è delineata. "E' imbarazzante che arriviamo alla riunione del parlamento della Padania a Vicenza con questa storia delle firme ritirate dai giornalisti", ammette con un po' di amarezza una giornalista "padana" doc.Sarebbero prive di fondamento, secondo chi conosce gli umori bossiani sull'argomento, anche le voci che davano l'attuale direttore del quotidiano, Leonardo Boriani, con le valigie pronte. Anche se un avvicendamento, all'interno di un programma di riassetto generale e di un nuovo piano editoriale non si può escludere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA