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Sabato 12 Novembre 2011
Lega dice no a ultimo tentativo Berlusconi,alleanza in stand by
Lega dice no a ultimo tentativo Berlusconi,alleanza in stand by Opposizione a Monti ma non barricate, si teme per l. elettorale
Roma, 12 nov. (TMNews) - Raccontano che le urla si siano sentite fuori dalla sala del governo, che dire che l'ultimo incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi sia andato male è ricorrere a un eufemismo. Perchè di fronte all'ultima proposta del Cavaliere alla Lega, la risposta del Senatur è stata la stessa: Avresti dovuto fare un tentativo per un governo di centrodestra che era l'unica carta che ci poteva far tornare alle urne. Accettando il governo Monti, noi non possiamo fare altro che stare all'opposizione. Linea confermata da Bossi all'uscita dalla Camera: "Come si fa a sostenere un governo che farà portare via tutto, che privatizzerà le municipalizzate?". Una risposta che il Senatur darà anche domani a Napolitano: Ci chiederà di entrare, risponderemo picche, avrebbe preannunciato ai suoi.C'è chi racconta che Berlusconi abbia addirittura proposto al Carroccio di entrare nel governo Monti con un ministro indicato da loro; chi sostiene che la proposta fosse di stare entrambi, Lega e Pdl, all'appoggio esterno; chi, forse più realista, spiega che la richiesta fosse quella di un'opposizione la più soft possibile, per non 'lucrare' troppo sul "no" a un governo che con ogni probabilità sarà chiamato a scelte impopolari. Quale che fosse l'avance di Berlusconi, quel che è certa è la risposta negativa del Carroccio, condizionata anche dal "risentimento" verso il Cavaliere: "Noi fino alla fine siamo stati leali, lui ha ceduto al governo Monti solo per paura di vendette sulle sue aziende e per evitare che gli esplodesse il partito".Ma almeno per ora il Carroccio avrebbe rassicurato il Cavaliere sulla tenuta delle giunte locali in cui Pdl e Lega amministrano insieme, a partire dalle regioni del nord. Perchè è vero che i leghisti sono convinti di "svuotare il Pdl al nord", è vero che sono certi di avere tutto da guadagnare dall'opposizione al "governo dei banchieri", ma è vero anche che "rompere le giunte locali dopo aver perso il governo sarebbe un salto nel vuoto". L'alleanza col Pdl resta dunque in stand by, anche se un primo banco di prova saranno le amministrative di primavera: al voto andranno poche realtà significativa, ma "con ogni probabilità a questo giro correremo da soli". Magari "supportati da quelle liste civiche cui - è il progetto leghista - daranno vita i pidiellini che già adesso ci chiedono di entrare nella Lega". Per il futuro, Bossi si limita ad un "vedremo". E il ragionamento dei leghisti è che "prima di tutto dovremo vedere cosa succederà nel centrodestra, se ci sarà ancora il Pdl o se ci sarà qualcosa di diverso".Opposizione dunque, per il Carroccio. Ma non 'barricadera'. O almeno: "La linea è quella espressa da Bossi. Ogni qual volta toccheranno gli interessi del nord faremo fuoco e fiamme, ma se porteranno in Parlamento riforme o provvedimenti interessanti, ci siederemo a discutere". Una posizione "necessaria", spiegano dalla Lega, per "non restare esclusi dal tavolo che davvero ci preoccupa: la legge elettorale. Il rischio della nostra opposizione, oltre a restare fuori dai giochi dei prossimi mesi, è che gli altri partiti si 'vendichino' con un modello di voto penalizzante per noi".
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